Cosa succede a Jérôme Kerviel, il bretone responsabile della perdita di 4,9 miliardi di dollari della Société Générale?

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Per la sua prima serie di documentari francesi, MAX torna su una delle vicende finanziarie più clamorose degli ultimi decenni con “Kerviel: un trader, 50 miliardi”, con la testimonianza diretta di Jérôme Kerviel. Che fine ha fatto l'ex dipendente della Société Générale?

Niente lo predestinava a un simile viaggio. Figlio di un calderaio e di un parrucchiere, Jérôme Kerviel è cresciuto nella città di Pont-l'Abbé, nel Finistère. Non avrebbe mai immaginato di fare un giorno il mestiere del commerciante nel quartiere La Défense, all'interno di una delle più grandi banche francesi.

Eccolo oggi al centro della serie di documentari “Kerviel: un commerciante, 50 miliardi” – prima produzione documentaria francese di MAX – che ritorna sulla vicenda che portò alla sua condanna, nel 2015, a restituire un milione di euro alla Société Générale (dopo una condanna a tre anni di reclusione e 4,9 miliardi di danni in primo grado), per aver assunto posizioni ultra-rischiose stimate in 50 miliardi di dollari sui mercati finanziari, provocando una perdita di quasi 5 miliardi di euro alla banca nel 2008.

Nessuna sistemazione fissa

Cosa gli succede oggi? Nel 2016, è stata la Corte d'appello di Versailles a prendere la decisione di ridurre l'importo che Jérôme Kerviel deve rimborsare al suo ex datore di lavoro, riducendo la somma da 4,9 miliardi a un milione di euro. L'ex commerciante, oggi 47enne, non può lavorare nel mondo della finanza e, secondo le testimonianze contenute nel documentario, avrebbe le peggiori difficoltà a trovare lavoro a causa del suo cognome.

Non ha un alloggio fisso né un reddito stabile, il che evita il sequestro delle somme sul suo conto. “Tutta la sua roba sta in una borsa. Sembra che la sua capacità di costruirsi un futuro sia ostacolata”, spiega Clémence, un'amica. Jérôme Kerviel sta ancora cercando di far riaprire il caso nella speranza di ribaltare la decisione del tribunale facendo riconoscere la Société Générale responsabile.

Una serie di documentari degna di un thriller

Diretta da Fred Garson, la serie di documentari “Kerviel: un trader, 50 miliardi” ritorna sulla vicenda attraverso quattro episodi accattivanti, che riescono a svelare ad altezza d'occhio il dietro le quinte, e soprattutto a mettere a tacere le fantasie che la circondano. , dando voce ai suoi attori principali: Jérôme Kerviel ovviamente, ma anche Daniel Bouton, ex amministratore delegato della Société Générale, Luc François, allora capo della trading room, ex direttore delle comunicazioni della banca, ex colleghi del commerciante, o anche l'ex presidente della Repubblica, François Hollande.

Sono presenti anche Vincent Vantighem, giornalista specializzato nella vicenda, Nathalie Roy, ex comandante della brigata finanziaria incaricata di indagare sulla vicenda, e soprattutto Philippe Houbé, incaricato di tenere i conti della banca presso i materiali tempo. Secondo lui “la leggenda secondo cui nessuno ha visto nulla è impossibile”. Ciò corrisponde alla linea di difesa di Jérôme Kerviel, il quale sostiene che i suoi superiori erano consapevoli delle sue azioni e che glielo hanno permesso a causa dei bonus colossali che il commerciante aveva permesso loro di ottenere in passato.

Da notare inoltre che la Société Générale aveva ottenuto da Bercy un credito d'imposta di 2,2 miliardi di euro per risarcire la perdita a posteriori. Dinamica e ritmata, la serie di documentari “Kerviel: un trader, 50 miliardi” riesce nell'impresa di presentare questo caso complesso e tecnico senza mai affogare nel gergo giuridico. La qualità dei relatori, così come il confronto dei commenti degli altri, consente agli spettatori di comprendere meglio le questioni e di formarsi la propria opinione.

“Kerviel: un trader, 50 miliardi”, disponibile su MAX.

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