Il 24 gennaio 2008, la Société Générale, una delle più grandi banche francesi, ha annunciato una perdita abissale di 4,9 miliardi di euro. Questa perdita è attribuita alle azioni di un giovane commerciante sconosciuto, di cui non viene nominato quel giorno, ma la cui identità il grande pubblico scoprì rapidamente: Jérôme Kerviel.
Immediatamente il mondo è in subbuglio, soprattutto perché siamo a pochi mesi dalla crisi dei mutui subprime: come potrebbe un solo uomo investire la somma di 50 miliardi di euro nel mercato azionario? Come hanno fatto questi 50 miliardi a trasformarsi in 4,9 miliardi di perdite? E quale era il suo obiettivo: minacciare l’integrità della Société Générale? Destabilizzare l’intero sistema finanziario globale? O qualcos’altro…
Numerose le testimonianze, tra cui quella di Jérôme Kerviel
In quattro episodi da circa 45 minuti ciascuno, in arrivo questo venerdì su Max, Kerviel: un commerciante, 50 miliardi vuole quindi rispiegare i dettagli della vicenda, a più di 15 anni di distanza dai fatti. La serie di documentari prodotta da Fred Garson si baserà su numerose testimonianze, in particolare quelle dei manager della Société Générale, come Luc François, all’epoca capo della divisione azioni e derivati, o Daniel Bouton, che ne era all’epoca amministratore delegato .
Se anche l’ex presidente della Repubblica François Hollande riesce a farsi notare (mentre la vicenda scoppiò sotto il mandato di Nicolas Sarkozy), è ovviamente la testimonianza di Jérôme Kerviel ad essere al centro del documentario. Riscopriamo l’ex commerciante, di origini operaie bretoni, che ha sviluppato una passione per la finanza dopo aver visto film come Wall Street da Oliver Stone nel 1987. Dopo gli studi, entra nella Société Générale all’inizio degli anni 2000 prima di diventare trader nel 2005.
Jérôme Kerviel ha una dipendenza dal rischio
“Non me ne rendevo conto, ma ero dipendente”: la serie ci permette di comprendere la psicologia di Jérôme Kerviel, che si presenta come un dipendente dal rischio, che avrebbe approfittato dell’insicurezza della banca per prendere “posizioni” (operazioni sul mercato finanziario) sempre più pericolose, fino all’inizio del 2008. Ricordiamo che Jérôme Kerviel è stato condannato a cinque anni di carcere, di cui due anni con la sospensione condizionale 2010, sentenza confermata due anni dopo.
Presentando le opinioni di tutti sulle motivazioni del commerciante, il documentario è un buon ripasso del caso, anche se il suo montaggio abusa un po’ troppo del simbolismo. Per andare oltre, il regista Christophe Barratier aveva realizzato un film di finzione su questo scandalo, L’Outsiderpubblicato nel 2016 e disponibile sui siti di video on demand.
Kerviel: un commerciante, 50 miliardidisponibile questo venerdì 29 novembre su Max.