Essonne: chiamate incessanti, insulti, violenze… un uomo mette a dura prova la sua ex compagna

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Editoriale Essonne

pubblicato su

3 luglio 2024 alle 6:32

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Alexandre P. è un bell’uomo snello con un’espressione coerente. Ma quando beve o quando cede ai suoi tormenti tossicologici, si trasforma in un mostro irascibile e tu non devi essere sulla sua strada. La mattina del 21 giugno 2024 a Chilly-Mazarin (Essonne), il suo ex compagno pagato il prezzo subendo se violenza così come il suo minacce di morte.

Giunto inaspettatamente a casa della sua ex, le si getta addosso

Quella mattina dorme tranquillamente, quando colpi violenti sono portati sulle persiane del suo padiglione.

È Alexandre P. che esige ancora un’altra spiegazionegli è proibito dai tribunali per recarsi a casa della sua ex compagna.

Pensando di calmarlo, gli offre un caffè. La discussione inizia e sfugge rapidamente di mano. Alessandro P. la spinge sul divano, si lancia contro di lei.

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“Non ricordo di essere stato così violento”

La Chiroquoise deve la sua salvezza solo a uno un paio di forbicine per le unghie che riesce a infilarsi nel braccio del suo ex per respingere i suoi attacchi.

“Non ero nel mio stato normale. Non ricordo di essere stato così violento”, ha dichiarato l’uomo di 49 anni, con un lieve sorriso sprezzante sulle labbra, durante l’udienza davanti al tribunale di Évry-Courcouronnes.

Per un anno e mezzo, l’Essonnienne sta attraversando una dura prova. Nonostante un ordine restrittivo, Alexandre ricorda regolarmente i suoi bei ricordi.

“Non voglio più sue notizie”

Il la molesta al telefonopassa inaspettatamente vicino al suo padiglione, dove la insulta con frasi degradanti e particolarmente disgustose.

“Ho un carattere forte. Pensavo che mi sarei lentamente allontanato da lui. Ma non funziona niente”, ammette dall’aula.

“Non voglio più avere sue notizie. Voglio tornare in carreggiata con la mia vita”, chiede con veemenza.

Dipendenze multiple

Alexandre P. si comporta normalmente quando non beve. Ma non è in grado di guarire se stesso. Le sue cure furono tutte fallimenti. Lui è dipendente da alcol, Valium e cocaina.

Recentemente è passato al crack, il che non ha aiutato il suo comportamento. Un cocktail esplosivo. Alessandro non funziona da quattro anni. Alloggia da sua sorella a Champs-sur-Marne.

Quando il presidente del tribunale gli chiede del suo ultimo impiego conosciuto, l’imputato risponde: “Ho lavorato presso France Boissons”, reprimendo uno scoppio di risa.

12 mesi di reclusione, sei dei quali sospesi

Come spiegazione finale, Alexandre concorda sul fatto che lui bere per “sfuggire alla realtà”, come ha sottolineato il suo avvocato nella sua memoria.

Nel corso delle sue richieste, il pubblico ministero ha illustrato il numerose sentenze sospese che si sono accumulate per circa dieci anni sulla fedina penale dell’imputato, senza alcuna conseguenza sul suo comportamento, chiedendo nei suoi confronti 18 mesi di reclusione.

Dopo la deliberazione, Alexandre P. è stato condannato a 12 mesi di reclusione, di cui sei sospesi, con grande sollievo della vittima, che ha ammesso a parte: “E ancora una volta, non ho detto tutto.”

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