Philippe Geluck si racconta attraverso cento aneddoti in “Tutto è vero” – rts.ch

Philippe Geluck si racconta attraverso cento aneddoti in “Tutto è vero” – rts.ch
Philippe Geluck si racconta attraverso cento aneddoti in “Tutto è vero” – rts.ch
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In “Tutto è vero”, Philippe Geluck, padre del famoso Gatto, racconta la sua storia attraverso 150 aneddoti personali e professionali. In quarantacinque anni di carriera, l’attore, opinionista, designer e scultore ha collezionato numerose storie tanto divertenti quanto toccanti.

“Ho tenuto Eric Zemmour tra le braccia”, “Céline Dion era la mia vicina” o “Ho accarezzato un elefante”. Philippe Geluck afferma che i 150 aneddoti presenti nel suo ultimo lavoro sono tutti veri. L’artista belga evoca una raccolta un po’ “plic-ploc” di momenti della sua vita e di quella dei suoi cari, raccolti dopo serate più o meno ubriache.

Dalle risate alle lacrime

Alla fine degli anni ’90, Philippe Geluck è stato editorialista del programma televisivo “Vivement Dimanche autre”, condotto da Michel Drucker. Gli ospiti sono famosi e talvolta intimidatori, il che non impedisce in alcun modo a Geluck di fare il buffone. Il suo intervento consiste nel leggere una lettera all’ospite, facendogli “domande stupide”, e finendo per offrirgli un disegno firmato del Gatto.

Questo esercizio dà luogo a interviste frizzanti e provocatorie da parte dell’artista belga, in particolare quando dichiara a Nicolas Sarkozy che il suo passato di adolescente turbolento è una grande speranza per i giovani delinquenti, dato che ora è ministro degli Interni.

Gli aneddoti sono anche più personali. In “Tutto nudo e tutto abbronzato”, Philippe Geluck confida la sua solitudine, in una giornata piovosa, di essere l’unico nudista nel supermercato di un villaggio naturista. Sfogliando le pagine, si oscilla tra risate e lacrime, in particolare in “I save a life”, in cui una donna confida al fumettista belga che la lettura degli album di Chat ha riportato luce nella sua vita quotidiana, dopo una rottura molto dolorosa.

Il gatto non è mai lontano

Per rendere la lettura di “Tutto è vero” più digeribile e più gioiosa, Philippe Geluck l’ha impreziosita di vignette stampa. Descrive l’attualità che lo ha segnato come il caso Madoff, le Olimpiadi di Pechino, la liberazione di Ingrid Betancourt.

Tavola tratta dall’album “Everything is true” di Philippe Geluck (Casterman, 2024).

Se la battuta è caustica, c’è sempre una certa tenerezza e benevolenza in sottofondo. E come quella di Cat e Philippe Geluck, è una lunga storia d’amore che dura (24 album e sei best-of dalla sua creazione nel 1983), il suo alter ego non è mai lontano.

“Tutto è vero” è un’opera inclassificabile, accettata totalmente dal suo autore: “In ogni mio album cerco di portare varietà. Questo è l’esatto contrario delle case editrici che mi chiedono di fare libri con un unico tema: lo sport , vino, cioccolato”, ha dichiarato l’artista belga alla mostra Vertigo del 15 novembre. “Rifiuto perché mi piace questo tipo di bouquet composto da mille fiori diversi”, conclude sorridendo.

Sara Clemente

Philippe Geluck, “Tutto è vero”, Casterman, ottobre 2024.

“Le Chat à Genève”, mostra e vendita alla galleria d’arte Breitenmoser di Ginevra, dal 1 novembre al 20 dicembre 2024.

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