Uscita al cinema –
Michel Hazanavicius si occupa dell’animazione
Il regista francese firma “Il bene più prezioso”, un film d’animazione ambientato sullo sfondo della Shoah, uscito questa settimana nelle sale francofone.
Pubblicato oggi alle 10:31
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Dopo aver affrontato la commedia con “OSS 117”, il film muto con “The Artist”, il biopic storico con “Le redoutable” e il genere “zombifico” con “Coupez!”, Michel Hazanavicius torna per un primo film d’animazione dedicato alla Shoah. Il risultato è un film carino, piuttosto scorrevole, che tuttavia fatica a trovare il suo pubblico.
“La merce più preziosa” è un adattamento dell’omonimo racconto di Jean-Claude Grumberg. La storia ci immerge nella campagna polacca degli anni ’40, dove vivono “povero taglialegna” e “povero taglialegna”, una coppia di contadini poveri. Le loro vite vengono sconvolte il giorno in cui scoprono un bambino sul lato della ferrovia, non lontano dalla loro baracca.
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Il bambino, gettato via al sicuro dai suoi genitori ebrei in viaggio verso Auschwitz, viene adottato dal “povero taglialegna”. Pronta a morire per difendere questo bambino, lo protegge da tutto, a partire dal marito, antisemita, e dagli abitanti del villaggio, che desiderano denunciarla.
“Volevo fare un film rivolto ai bambini, e la storia ha un importante valore educativo”, spiega Michel Hazanavicius, durante un’intervista alla “Tribune de Genève”. È vero che, attraverso il suo scopo e la sua morale, il film sceglie con cura parole semplici per affrontare questo tema serio che è la Shoah.
Narrato dalla voce di Jean-Louis Trintignant (una delle sue ultime apparizioni cinematografiche prima della sua morte nel 2022), “La merce più preziosa” trova la sua profondità anche nella sobrietà dei suoi disegni. “Per me era fondamentale sporcarmi le mani, abbozzando i personaggi e disegnando alcune scene”, spiega il regista.
Per i bambini?
Alcuni ricordano “L’Urlo”, di Edvard Munch, quando i volti dei morti appaiono sullo schermo, in silenzio, per più di un minuto. Non è un po’ traumatico per i bambini sotto i 10 anni?
“No”, difende Michel Hazanavicius. I bambini hanno sensibilità diverse, quindi ciò che spaventa una persona non necessariamente ne spaventerà un’altra. Il film è stato mostrato a decine di bambini che non si sono lamentati”.
Preparare i fazzoletti
Lungi dallo rovinare il film, questa sequenza solleva comunque il problema principale dell’opera. Difficile capire a chi sia destinato. Casualmente, e questo è raro per Michel Hazanavicius, abbiamo l’impressione che lo abbia fatto con un braccio legato dietro la schiena, cercando di raggiungere un pubblico molto giovane cercando di non dimenticare gli adulti.
“I critici diranno quello che vogliono, comunque non è più un mio problema”, dice con amarezza il regista. Non importa, eccone uno: il film è bello, toccante e dimostra una grande precisione. Rimaniamo solo un po’ insoddisfatti, forse rimpiangendo la mancanza di assunzione di rischi. Le lacrime che ci arrivano nel finale derivano dal tema del film o dal modo in cui viene trattato? Questa è la domanda.
Voto: ** Drammatico/Animazione (Francia – 81′)
Andrea Di Guardo è giornalista presso la Tribune de Genève dal marzo 2024. A livello locale si interessa anche di temi culturali e internazionali. Ha conseguito un Master in giornalismo e comunicazione e una laurea in Scienze politiche.Maggiori informazioni
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