quando l’arte attraversa il tempo e le storie

quando l’arte attraversa il tempo e le storie
quando l’arte attraversa il tempo e le storie
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LGiovedì 20 giugno il CAPC ha inaugurato due nuove mostre. Due proposte curatoriali ben distinte ma accomunate dal fatto di intrecciarsi in felici complicità e di evocare tante storie.

Il primo si estende nelle gallerie laterali del piano terra. È nato dal dialogo tra le curatrici Marion Vasseur Raluy, Ana Iwataki e l’artista americana Alexandra Grant. “Questo progetto parte dall’intuizione che le opere d’arte sono infestate da uno o più fantasmi provenienti da epoche e geografie diverse”, riavvolge Marion Vasseur Raluy. Stavamo discutendo di fantasmi e Alexandra ci ha portato un altro fantasma nelle nostre discussioni, che è una persona molto viva: Hélène Cixous. »

All’epoca, lo scrittore, che aveva base ad Arcachon, stava lavorando all’enigmatico “Mdeilmm” pubblicato nel 2022 da Grasset. Che si basa sulle sessioni di spiritualismo condotte da Victor Hugo sull’isola di Jersey. In particolare quello in cui lo spirito di Shakespeare irruppe e pronunciò “Mdeilmm”. Questa immaginazione spettrale permea il lavoro dei 14 artisti invitati, le cui opere indovinano prima di rivelarsi in una scenografia labirintica e traslucida ideata dall’artista bordolese Guillaume Baronnet, in perfetta armonia con il soggetto.

In questo palinsesto dove passato e presente convivono e si tormentano a vicenda, l’artista Joshua Leon intreccia la sua storia personale e l’introduzione del cioccolato in Francia da parte degli ebrei espulsi dalla Spagna nel XVI secolo.e secolo. Da parte sua, Alexandra Grant invita Antigone attraverso una grande composizione astratta, organica, ondulata e pigmentata, dove appare in scrittura speculare: “Sono nata per amare, non per odiare” (“Sono nata per amare, non per odiare”).


La mostra “Ghost Routes” sarà visitabile al CAPC fino al 19 gennaio.

Claude Petit/SO

Con il Pazzo

Cambio di atmosfera al piano superiore del CAPC con la seconda mostra intitolata “Cronos”. In collaborazione con Madd Bordeaux, l’artista bordolese Benoît Maire (a cui il CAPC ha dedicato nel 2018 un’importante monografia, “Thèbes”), è stato invitato a esplorare la collezione del Museo delle Arti Decorative e del Design di Bordeaux, attualmente in fase di ristrutturazione. In una scenografia piena di volume, simbiosi ed eleganza firmata Ker-Xavier (casa editrice che unisce arte e design diretta da Marie Corbin e Benoît Maire), vengono presentati un centinaio di oggetti.

“Alcuni sono considerati capolavori, altri fanno parte della vita di tutti i giorni, come un computer che tutti abbiamo maneggiato, o i famosi bicchieri da bibita. Nessuno ha più valore di un altro. Li ho posti sullo stesso piano di equivalenza dei testimoni», spiega Benoît Maire.

Disposti cronologicamente, questi testimoni danno inizio ad un viaggio attraverso ottocento anni, a partire dal 13e secolo al 21°e secolo, impreziosito da indicatori cronologici legati a eventi storici significativi (come l’invenzione della stampa da parte di Gutenberg nel 1454) o più aneddotici (“Nel 1870, Thomas Adams creò la prima gomma da masticare a cui diede il nome Black Jack Gum”), per un divertente , esplorazione vertiginosa e stimolante dell’evoluzione della nostra vita.

“Percorsi Fantasma” fino al 19 gennaio. “Cronos” fino al 25 maggio. Museo d’arte contemporanea CAPC, 7, rue Ferrère, a Bordeaux. Dal martedì alla domenica, dalle 11:00 alle 18:00. Prezzi: da 4,50€ a 8 euro. www.capc-bordeaux.fr

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