Tra ballo e canto, abbiamo visto Pietragalla alla prima di “Barbara” a Saint-Loubès

-

Ha appena camminato sul palco, tutta nervosismo e grazia, illustrando “La mia infanzia”, uno degli innumerevoli capolavori di Barbara, la cui voce penetra i 650 spettatori della Coupole. Liana tremante e ansimante, Marie-Claude Pietragalla prosegue e canta a cappella “Au bois de Saint-Amand”, altra evocazione frivola e bruciante della giovinezza. Prima impresa emblematica di questa “Barbara” realizzata questo sabato sera a Saint-Loubès dove due lunghe signore brune quasi diventano una cosa sola.

La Pietra, che questo spettacolo lo porta dentro di sé da molto tempo, finalmente osa. Siediti sulla leggendaria sedia a dondolo, dove lei sta lavorando a maglia una stola gigante quando il sipario si apre. Lanciarsi in una sarabanda al ritmo di “Le temps du lilas”, boa bianco e corpo volteggiante. Poi cantiamo “From the End of the Lips” per la nostra parte del cuore. “Ho sempre più paura di mio padre”: Pietragalla canta ma dice anche le parole di Barbara, da “C’era un pianoforte nero”, un libro di memorie interrotto dalla sua morte, avvenuta il 24 novembre 1997. E lo stupro del padre che illumina lo standard di “The Black Eagle” con una luce ancora più scura.


Da solo sul palco per quasi un’ora e mezza, l’artista 61enne impressiona.

Solo distanza

In questo giorno di manifestazione contro la violenza sui bambini, la ballerina esalta la sua forza, piegandosi sotto l’orrore, ma restando in piedi. “Il dolore di vivere” viene reinventato sotto una tempesta di sabbia sintetica prima della radura blu nell’ultimo verso. Pietra dice, canta, suona e soprattutto balla. Interpreta la scherzosa Barbara in conferenza stampa, si fa ascoltare, un palco vuoto sullo sfondo video delle strade percorse per “I Viaggi”.


Danza ma anche canto e comicità per Pietragalla in “Barbara”.

Le scorie di suono e luce inerenti al primo non ostacolano in alcun modo la potenza, la delicatezza e l’emozione di questo audace viaggio in Barbara. Pietragalla non imita mai, non scimmiotta mai, lo diventa ma mantiene le giuste distanze. Suona anche qualche nota di pianoforte per cantare le ultime parole della “La mia storia d’amore più bella”, parole che ripete nel bis. La stessa fede nella magia dei teatri e in ciò che lì si rappresenta.

-

PREV Alcol, droghe, chemsex… e un drammatico incidente: come Pierre Palmade è passato da comico popolare a paria pieno di debiti
NEXT Kate Middleton canterà i canti natalizi all’Abbazia di Westminster