La giunta regionale non ha né confermato né smentito questa informazione. “La presentazione del bilancio della Regione sarà fatta in occasione della sessione di bilancio di dicembre”, ha risposto il servizio stampa, senza ulteriori precisazioni.
France Télévisions – Editoriale Cultura
Pubblicato il 17/11/2024 10:39
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“Crollo“, “amputazione“, “uccidendo“: molti attori culturali dei Paesi della Loira erano preoccupati sabato per le loro attività, e anche per la loro sopravvivenza, dopo essere stati informati dei drastici tagli alle sovvenzioni della Regione a partire dal prossimo anno. “Ho avuto molti contatti con luoghi preoccupati per la loro situazione dopo aver ricevuto una chiamata dalla Regione” nei giorni scorsi, ha dichiarato Yves Jourdan, presidente dell’Unione nazionale delle imprese artistiche e culturali (Syndeac) per i Paesi della Loira.
“Per molti, ciò significa meno sussidi regionali del 50% nel 2025, e niente di più l’anno successivo. Lo abbiamo annunciato chiaramente ai centri culturali regionali“, dedicato alla performance dal vivo o alla musica attuale, continua Yves Jourdan. “E per le altre strutture in cui la Regione è meno coinvolta i sussidi si interromperanno direttamente l’anno prossimo“.
I vari attori citati dall’AFP menzionano un calo di circa il 75% nel bilancio destinato alla cultura da parte del consiglio regionale, deciso dalla sua presidente Christelle Morançais (Orizzonti). “Nessuno capisce cosa sta succedendo“, secondo uno di loro, per il quale è”una situazione unica in Francia”rischiando di provocare”il collasso dell’intero ecosistema culturale di una regione“con migliaia di posti di lavoro a rischio.
Mentre il drenaggio dello Stato sulle finanze locali rappresenta una perdita di 40 milioni di euro per i Paesi della Loira, Christelle Morançais ha annunciato che andrà ancora oltre con il risparmio “dell’ordine di 100 milioni“. “La cultura è un monopolio intoccabile? Il monopolio delle associazioni altamente politicizzate, che vivono di soldi pubblici“, ha criticato questa settimanala sostenibilità di un sistema che, per esistere, dipende così tanto dal denaro pubblico“.
“È una scelta politica scontata. Lei è liberale: pensa che il finanziamento pubblico alla cultura sia inutile e lo perseguita con la scure“, deplora il rappresentante regionale dell’opposizione Christophe Clergeau (PS), membro della commissione cultura. Per Clergeau, i tagli al bilancio avranno conseguenze dirette “l’intero spettacolo dal vivo“, numerosi festival musicali, ma anche il mondo delle arti visive e dei libri.