Tre ex dipendenti di Harrods accusano Salah Fayed, fratello di Mohamed Al-Fayed, di stupri commessi tra il 1989 e il 1997, secondo le testimonianze raccolte dalla BBC. Questi attacchi sarebbero avvenuti a Londra, nel sud della Francia e a Monaco, all’epoca in cui i fratelli Fayed gestivano il famoso negozio londinese.
Una delle denuncianti, Helen, testimonia apertamente. Dice che nel 1989, quando aveva 23 anni, sarebbe stata violentata da Mohamed Al-Fayed in una stanza d’albergo a Dubai. Poco dopo è stata trasferita per diventare l’assistente di Salah Fayed, che accusa di averla drogata prima di violentarla. “Lui (Mohamed Al-Fayed) mi ha condiviso con suo fratello”, dice.
Un’indagine rilanciata dalla polizia
Un’altra donna afferma di essere stata violentata da Salah Fayed durante un viaggio a Monaco. Un terzo accusa quest’ultimo di averla violentata a Londra e a Monaco nel 1997, mentre lavorava da Harrods, all’età di 19 anni. Salah Fayed è morto nel 2010 di cancro al pancreas, mentre Mohamed Al-Fayed è morto nell’agosto 2023.
La polizia di Londra ha detto di essere a conoscenza delle accuse contro Salah Fayed. “Rimaniamo impegnati a esplorare tutte le ragionevoli linee di indagine, esaminando attentamente le nuove informazioni e identificando eventuali accuse che potrebbero portare a procedimenti penali”, ha affermato il comandante Stephen Clayman.
Sostegno e richieste di giustizia
Le testimonianze si sono moltiplicate da quando, a settembre, è stato trasmesso un documentario della BBC, che raccontava numerose accuse di stupro e violenza sessuale contro Mohamed Al-Fayed. Inoltre, un’altra vittima ha detto al New York Times che il fratello minore dei Fayed, Ali, 80 anni, era a conoscenza del “traffico” di donne. La polizia ha detto che sta esaminando 21 testimonianze depositate prima della morte di Mohamed Al-Fayed per determinare se siano possibili ulteriori indagini.
L’attuale direzione di Harrods ha espresso il suo sostegno alle donne che testimoniano queste violenze. “Sosteniamo il coraggio di queste donne e le incoraggiamo a chiedere un risarcimento ed esplorare tutte le strade possibili per ottenere giustizia”, ha affermato il gruppo.