Anteprima musicale d’eccezione al Grand Palais questo mercoledì – Medialot

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“En fanfare” è in mostra per Doc Month.

Nell’ambito del Doc Month, partecipate all’anteprima cinematografica e musicale del film “En fanfare” questo mercoledì 13 novembre, alle 18, al cinema Le Grand Palais! Thibaut è un direttore d’orchestra di fama internazionale che viaggia per il mondo. Quando apprende di essere stato adottato, scopre l’esistenza di un fratello, Jimmy, impiegato della mensa scolastica che suona il trombone in una banda musicale nel nord della Francia. A quanto pare tutto li separa, tranne l’amore per la musica…

In questa occasione, la sessione è accompagnata dall’ensemble Cahors Brass! Fondato nel 2022, riunisce 13 musicisti appassionati, professionisti e dilettanti illuminati di Cahors e dintorni.

18 h: spettacolo Cahors Brass

18:30: proiezione del film

> Da mercoledì 6 novembre è il Mese del Doc!

1 mese per scoprire o (ri)scoprire le gemme del cinema documentario.

– Nascondere Saddam Husseim

Un semplice contadino iracheno riceve un ospite inaspettato che bussa alla sua porta. Un ospite che deve nascondere alla sua famiglia, ai suoi amici e a 150.000 soldati americani. Questo ospite è il presidente Saddam Hussein. Le immagini del dittatore iracheno Saddam Hussein che striscia fuori da un buco nel terreno nel 2003 sono iconiche. Ora, 20 anni dopo, l’uomo che scavò quella buca racconta la fantastica storia di come lui, un semplice contadino, nascose il presidente deposto sotto un’aiuola nel suo giardino per otto mesi.

“Un documento storico con una narrazione avvincente e un espediente cinematografico molto intelligente.”

Dal 13 al 19 novembre

– Riverboom di Claude Baechtold

Un anno dopo gli attentati dell’11 settembre, il fotografo Claude Baechtold si lascia condurre in un viaggio attraverso l’Afghanistan devastato dalla guerra da due reporter audaci. Con la sua videocamera acquistata sul posto, catturerà questo viaggio in immagini…

“Divertente, vivace e malizioso, questo documentario originale permette finalmente, in un linguaggio semplice e accessibile, di comprendere la grandezza e la complessità dello stato afghano facendosi una risata generosa. Suo malgrado, è nato un regista”.

– Siamo rimasti i Jean-Baptiste Thoret

Come è passata l’America da Easy Rider a Donald Trump? Che fine hanno fatto i sogni e le utopie degli anni ’60 e ’70? Cosa ne pensano oggi coloro che hanno vissuto quest’epoca d’oro? Hanno davvero rovinato tutto?

“We Blew It” è un affresco impressionista che ha l’intelligenza di non andare avanti con troppe certezze politiche e di lasciare parlare tutti, senza idee preconcette”.

Dal 20 novembre al 26 novembre

– Hayao Miyazaki e l’Airone di Kaku Arakawa

Hayao Miyazaki and the Heron è un documentario di due ore che ripercorre la realizzazione di Il ragazzo e l’airone, girato con accesso esclusivo allo Studio Ghibli nel corso di sette anni sorprendenti. È anche una testimonianza della collaborazione tra il regista Hayao Miyazaki e il produttore Toshio Suzuki, che si impegnano in una complessa danza di inganno e amicizia, come Mahito e l’Airone, mentre Suzuki spinge Miyazaki ad andare sempre oltre con la sua creatività, per dare finalmente alla luce ad un capolavoro senza precedenti.

– Chet Baker – Perdiamoci di Bruce Weber

Let’s Get Lost rievoca la vita del celebre trombettista Chet Baker durante il suo viaggio dall’Oklahoma alla California e da New York all’Europa, nel corso degli anni Cinquanta, attraverso le affascinanti testimonianze della sua famiglia, dei suoi amici e dei musicisti del movimento jazz della West Coast il film segue il grande jazzista fino al 1987, un anno prima della sua morte.

Settimana dal 27 novembre al 3 dicembre

– Averroès & Rosa Parks di Nicolas Philibert

Averroès e Rosa Parks: due unità dell’ospedale Esquirol che, come Adamant, fanno capo al centro psichiatrico Paris-Centre. Dalle interviste individuali agli incontri “caregiver-paziente”, il regista si sforza di mostrare una certa psichiatria, che ancora si sforza di accogliere e riabilitare le parole dei pazienti.

– La macchina da scrivere e altre fonti di seccature di Nicolas Philibert

Parte finale del trittico iniziato con Sur l’Adamant poi Averroès & Rosa Parks, il film continua la sua immersione nel centro psichiatrico parigino. Qui, il regista accompagna operatori sanitari nelle case di alcuni pazienti improvvisamente indifesi alle prese con un problema domestico, un elettrodomestico rotto

Foto Una fanfara

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