Marooning
Cinema. In Né catene né padroniSimon Moutaïrou ci riporta nel 1759, nell’Île de France – l’attuale Mauritius -, accanto a Massamba e Mati, padre e figlia, due schiavi che lavorano per Eugène Larcenet, proprietario di una piantagione. Mentre Massamba sogna di vedere libera la figlia, Mati decide di fuggire dall’inferno della canna da zucchero. Il padre a sua volta scappa per trovarla.
Da quel momento in poi, i due personaggi diventano “maroons”, schiavi fuggitivi, braccati dalla formidabile cacciatrice di schiavi Madame La Victoire, interpretata dalla brillante Camille Cottin. Il regista franco-beninese crea una storia avvincente.
Basato su fatti storici, è forse il primo lungometraggio francese che evoca una ribellione degli schiavi nella Francia schiavista del XVIII secolo. Al di là della sua violenza a volte sorprendente, Né catene né padroni è un film commovente sulla resistenza e sulla ricerca della libertà.
Attualmente a Megarama.
Essere o non essere filosofo
Festival. Il Rendez-vous de la philosophie dell’Istituto francese celebra il suo decimo anniversario con un programma ambizioso che mette in discussione “L’Universale in tensione”. Sotto la direzione dei curatori Driss Ksikes e Jean-Baptiste Brenet, questa edizione anniversario sarà celebrata attraverso quattro notti di filosofia, a Fez, Marrakech, Casablanca e Rabat.
In un mondo in preda alla frammentazione così come alle rivoluzioni, una quarantina di pensatori e personalità del mondo della cultura si riuniranno per esplorare ciò che ancora rende comune l’umanità.
Nella capitale, l’incontro serale sarà preceduto da un dialogo tra i pensatori Souleymane Bachir Diagne (Senegal) e Frédéric Worms (Francia) che si svolgerà presso l’Istituto reale di ricerca sulla storia del Marocco.
13, 15 e 16 novembre, a Fez, Marrakech, Casablanca e Rabat.
L’eredità effimera
Esposizione. L’Istituto Francese del Marocco e Stato d’Emergenza degli Istanti Poetici rendono omaggio a Khalil El Ghrib, artista importante e atipico della scena artistica contemporanea. L’Orto Botanico di Rabat ospita una mostra immersiva dedicata al suo lavoro, installazioni segnate dall’effimero.
Il pittore, che ha dedicato la sua vita all’arte poetica e simbolica, ci invita a esplorare il legame tra il visibile e l’invisibile attraverso i materiali naturali. Accanto alla mostra è stato ideato un programma di attività diversificato, che comprende conversazioni con l’artista, nonché laboratori didattici sugli esseri viventi, rivolti al pubblico giovane.
Dall’8 al 24 novembre al Giardino Botanico di Rabat.
Flamenco elettronico
Spettacolo. Il flamenco è elettrizzato terzo cieloun incontro audace tra la cantante Rocío Márquez e il produttore elettronico Bronquio. Trascendono i confini musicali combinando il cante jondo (canto profondo, che si riferisce alle più antiche canzoni del flamenco) con le pulsazioni urbane dell’elettronica. Il risultato: un dialogo originale che arricchisce la tradizione del flamenco e la colloca nella sua contemporaneità. 14 novembre al Teatro Mohammed VI, Casablanca.
Luci sulla fotocamera
Festival. Rabat ospita la 29esima edizione del Festival Internazionale del Cinema. Quest’anno il Regno Hascemita di Giordania è al centro dell’attenzione con la partecipazione d’eccezione dell’attrice Saba Mubarak in giuria. In programma: proiezioni di film giordani, seminari e dibattiti con registi per celebrare il cinema d’autore ancora sconosciuto al grande pubblico.
Dall’8 al 16 novembre al Cinéma Renaissance, a Rabat.