Ci volle la Rivoluzione d’Ottobre perché Nadia Khodossievich, una piccola contadina russa nata il 23 ottobre 1904, in un villaggio dell’Impero russo, entrasse alla Scuola di Belle Arti Beliov e imparasse l’arte del disegno e della pittura. Per decisione della giovanissima rivoluzione bolscevica, l’educazione artistica divenne gratuita. Per Nadia, che per tutta la sua infanzia ha indossato scarpe con la suola in corteccia, si è aperto davanti a lei un nuovo mondo. Scoprirà la storia dell’arte e si unirà a tutte le avanguardie che rompono con l’accademismo.
Nel 1919 Nadia entra a far parte dei Laboratori Nazionali Superiori di Belle Arti di Smolensk e segue l’insegnamento di Wladyslaw Strzeminski, una figura di spicco dell’avanguardia russo-polacca. Scopre il Suprematismo, movimento derivante dal Cubismo che utilizza esclusivamente forme geometriche e gioca sui contrasti cromatici, movimento teorizzato da Malevich di cui è una fervente ammiratrice. Se la rivoluzione gli permette di dipingere, non gli permette di mangiare a sazietà o di avere un alloggio dignitoso. Alcune notti dorme sui treni merci. Ma nulla mina le sue convinzioni. La sua vita è la pittura. E se vuole andare a Parigi, non è per fuggire dalla rivoluzione, a differenza dei russi bianchi che disprezza, ma per partecipare a tutte le avanguardie che si incontrano nella Ville Lumière.
Amica intima di Chagall, frequentò Picasso e Braque
Dovrà aspettare quattro anni in Polonia, dove incontra un giovane artista, Stanislas Grabowski, che sposerà. Si affiancano al gruppo Blok dove convivono cubisti, suprematisti e costruttivisti. La coppia alla fine si unì a Parigi nel dicembre 1924, stabilendosi in una modesta pensione nel Quartiere Latino. Nadia entra a far parte dell’Accademia Moderna di Fernand Léger, il cui lavoro ha scoperto nella rivista “L’Esprit Nouveau” della biblioteca di Smolensk. Affascinata da questo artista, sa che il suo posto è al suo fianco. Nadia e suo marito partecipano a una decina di mostre collettive di studenti dell’Accademia. La Galleria d’Arte Contemporanea parigina ha dedicato ad entrambi una mostra che ha permesso a Nadia di vendere il suo primo nudo cubista.
La sua relazione sta fallendo. Incinta, lascia il marito alcolizzato e violento e si rifugia in un ospizio per ragazze madri dove dà alla luce la sua unica figlia, una bambina di nome Wanda. Nadia resiste. Per guadagnare abbastanza per sopravvivere, si alza all’alba e pulisce la pensione dove alloggia con il suo bambino. Quindi vai all’Accademia per imparare e apprendere sotto gli occhi del maestro.