Intervista a Cyrille Loua, presidente dell’Associazione Culturale Tremplin Gospel

Intervista a Cyrille Loua, presidente dell’Associazione Culturale Tremplin Gospel
Intervista a Cyrille Loua, presidente dell’Associazione Culturale Tremplin Gospel
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“È una vera risorsa e un piccolo laboratorio dove sperimentiamo la convivenza” Cyrille Loua, presidente della Tremplin Gospel Association, ha appena organizzato uno spettacolo musicale eseguito da un team composto da più di cento ballerini, musicisti, coreografi.. Nonostante i suoi impegni professionali, questo ingegnere idraulico, presente in Marocco dal 2002, è rimasto legato alla sua passione artistica. Uno sguardo al suo ultimo spettacolo ”Croissance”.

Il 26 ottobre 2024 hai organizzato la terza edizione del tuo spettacolo Gospel a Casablanca. Qual è l’obiettivo della tua programmazione artistica?

Il concerto Gospel “Growth” viene organizzato ogni anno presso lo Studio des arts Vivants di Casablanca. E ogni anno speriamo di fare meglio o andare oltre il precedente, da qui il titolo “Crescita”. Diamo un tema particolare al concerto. È diventata un’abitudine.

Quello della prima edizione era “Sans Limites”, della seconda “Beyond Borders” e quest’anno “Victory Songs”. Cerchiamo, attraverso il canto, la danza, il mimo… di mettere in luce tutto ciò che è comune all’umanità, tutto ciò che trascende i colori della pelle, le religioni, le culture, i confini. Il nostro messaggio è gioia, emozione, lacrime, risate, danza, pace, vita… tutto ciò che Dio ci ha donato gratuitamente, tutto ciò che non ha colore né nazionalità, questi sono doni da condividere. Ecco perché i nostri concerti sono viaggi attraverso lingue, stili, ritmi diversi di più continenti e più lingue. Non dimentichiamo mai di strizzare l’occhio al Regno del Marocco che ci accoglie tutti

In questa occasione si sono esibiti circa un centinaio di artisti rappresentanti diversi stili artistici, come ti prepari esattamente per questo evento?

La preparazione del concerto dura diversi mesi. Iniziamo verso febbraio, vi ricordo allo stesso tempo che generalmente il concerto si svolge ad ottobre. Sono quasi 10 mesi di preparazione per tutte le squadre (canto, creatività scenica, musicisti, coreografi, ecc.). Sono una cinquantina le persone che fanno parte a pieno titolo dell’associazione e talvolta ci rivolgiamo a dei volontari per aiutarci a preparare il concerto. Alla fine, il concerto di “crescita” conta circa un centinaio di persone in azione e nessuno di noi è un artista a tempo pieno. Tremplin Gospel, infatti, è un’associazione culturale che riunisce lavoratori e studenti, tutti volontari.

Strumentisti e cantanti più o meno esperti con background culturali diversi lavorano insieme. Non è sempre facile trovare tempo libero ma con la grazia di Dio ci arriviamo. Proviamo nei fine settimana o spesso in modalità lavoro, soprattutto durante la notte dal venerdì al sabato.

Puoi raccontarci l’attività artistica del tuo concerto?

Facciamo principalmente Gospel che non esitiamo a rivisitare nella salsa delle nostre culture e delle nostre influenze, il che regala ogni anno uno spettacolo unico, diverso, molto vario e ricco. Ma il Vangelo, che significa buona notizia, ha un fondamento spirituale. Ed è per questo che le nostre canzoni parlano di valori spirituali come l’amore, il perdono, la pace, la tolleranza, la speranza, la fede ecc.

Quest’anno tutte le canzoni composte o eseguite avevano un tema comune: la “vittoria”. Perché crediamo che chi vive non è chi lotta, ma chi trionfa. E quella vittoria non è un privilegio di alcuni, ma un dono di Dio a tutti.

Chi vive è chi trionfa sui limiti, sulle differenze, chi oltrepassa le barriere per abbracciare la convivenza.

Durante la tua esibizione, le squadre che si sono susseguite sul palco hanno brandito diverse bandiere, tra cui quella del Marocco. Quali messaggi volevi trasmettere agli spettatori?

Abbiamo più di dieci nazionalità nel gruppo, dell’Africa occidentale (Gabon, Costa d’Avorio, Burkina, Mali, Ghana, Togo, Benin), dell’Africa centrale (RDC, Congo Brazza, Camerun, Gabon, Africa Centrale, ecc.), ma anche dal Kenya, Madagascar, Haiti, ecc. il Gospel Tremplin riunisce giovani sotto i 20 anni ma anche padri di famiglia sopra i quaranta, ragazze ma anche mamme.

È una vera ricchezza e un piccolo laboratorio dove sperimentare la convivenza. Cerchiamo di comunicare questo messaggio attraverso la nostra musica dicendo che è possibile vivere insieme. La nostra gioia più grande è vedere, come è avvenuto anche sabato 26, una sala piena di persone di ogni provenienza, che ballano e cantano con un solo cuore. È una felicità che ci ricompensa più di ogni altra cosa e ci ricorda che siamo legati da un legame d’amore.

Quali sono le vostre prospettive per la prossima edizione?

Organizzeremo la quarta edizione di Croissance nel 2025 e speriamo, con l’aiuto di Dio, di trovare un luogo più grande per accogliere più persone a questa bella celebrazione della convivenza. A seconda della disponibilità del team, abbiamo in programma anche di partecipare ad altri progetti artistici e concerti organizzati da terzi.

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