“Odile Vuillemin porta qualcosa di estremamente intrigante”, Fred Bianconi (Un si grand soleil) elogia la sua compagna della serie 2

“Odile Vuillemin porta qualcosa di estremamente intrigante”, Fred Bianconi (Un si grand soleil) elogia la sua compagna della serie 2
“Odile Vuillemin porta qualcosa di estremamente intrigante”, Fred Bianconi (Un si grand soleil) elogia la sua compagna della serie France 2
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Questo mercoledì, 16 ottobre, gli spettatori di 2 potranno scoprire, a partire dalle 21:05, una miniserie che potrebbe incuriosirli, affascinarli e, forse, congelarli: Un sospetto ! Questa fiction in 4 episodi inizia con l’omicidio di Pascal Dubreuil (Cirillo Lecomte), ritrovato nella sua auto, bruciata, sul ciglio di una strada. La sua vedova, Isabelle, interpretata da Odile Vuilleminè sopraffatto dal dolore. Ma molto rapidamente, nella mente del giovane capitano della gendarmeria Mathilde Delboscq (Joyce Bibring) emerge un dubbio. E se Isabelle non fosse stata una vittima… ma la colpevole? In questo macabro teatro, Fred Bianconiche presto farà il suo ritorno Un sole così grandeinterpreta Jérôme, il padre di Mathilde. Un uomo ferito, il cui rapporto con sua figlia è segnato dal dolore e dalle ferite del passato…

Un sospetto : “Odile Vuillemin porta qualcosa di estremamente intrigante”Fred Bianconi elogia il suo compagno

Télé-Loisirs: Quando ricevi questo progetto Un sospettocosa dici a te stesso? Perché è pur sempre una storia inquietante…
Fred Bianconi
: Questa storia è ispirata a eventi reali, quindi in un certo senso questo ne rafforza la credibilità. E la realtà della storia è ancora piuttosto folle. E poi il ruolo si addice davvero a Odile Vuillemin, che porta qualcosa di estremamente intrigante. È davvero brava e me ne sono reso conto non appena l’ho vista sul set. Per quanto riguarda il mio personaggio, anche se non è al centro della trama, trovo che il rapporto che ha con sua figlia sia delicato e sensibile. Tra loro c’è qualcosa da riparare. È stato piuttosto interessante.

A proposito di questo infortunio, c’è una scena molto carina tra loro nell’ultimo episodio. Si dicono le cose con poche parole e gesti. Come ti sei avvicinato a questa scena particolare?
È uno dei primi che ho girato con Joyce Bibring. Questa scena è quindi anche l’incontro tra due attori. Abbiamo dovuto inventare l’intera storia di questi due personaggi in un batter d’occhio. È sempre nei silenzi che ci diciamo la maggior parte delle cose. Le parole a volte sono lì per supportare i pensieri di un personaggio. Ma in realtà, nel silenzio e nello scambio, tutto viene raccontato. In questa scena è importante che si dicano “Ti amo”Mi sei mancato”Non avrei dovuto”… Ma il tempo, gli sguardi, gli scambi, è questo che rende fragile e sensibile una scena. Ed è così che abbiamo affrontato questa scena, anche grazie al regista Filippo Dajoux. Ricordo che nelle prime riprese iniziammo con un’emozione piuttosto forte. Ma a poco a poco l’abbiamo cancellato, per poter godere del tempo, dello scambio, degli sguardi.

Un sospetto : “Vorrei che mi fosse offerta l’opportunità di…”Fred Bianconi parla dei suoi desideri per il resto della sua carriera

E questo tipo di ruolo, questo tipo di scena è anche un modo di presentarsi diversamente al pubblico?
Essere in grado di muoversi in ruoli diversi è la magia di questo lavoro. Possiamo reinventarci in un nuovo personaggio. Se significasse fare sempre la stessa cosa, potrebbe essere noioso. Ogni ruolo è una sfida e una nuova avventura. Ogni volta dobbiamo cercare di essere sempre i più giusti, i più veri, i più umani. In ogni caso cerco sempre di portare umanità. Questo è ciò che rende, dal mio punto di vista, un personaggio toccante o meno toccante. I personaggi spezzati dentro, che presentano uno strappo profondo, come nel caso di Un sospettoè sempre interessante. Un personaggio senza problemi lo è molto meno. Ciò che rende ricco un personaggio è il suo problema e il modo in cui lo risolve. Del resto il regista Philippe Dajoux aveva davvero un buon occhio. Ciò che commuove, come in questa scena, sono spesso i silenzi, il trattenimento delle emozioni. Questo è ciò che perfora lo schermo. A volte abbassare il cursore e mantenere dentro di sé le cose forti che un personaggio sente ha un impatto maggiore per lo spettatore. In definitiva, non è l’atto di piangere a rendere commovente una scena. Vedere un personaggio che trattiene le lacrime, di cui vediamo la crepa interiore, è ciò che dà emozione. La modestia si sta muovendo.

Che ruolo vuoi interpretare oggi?
Mi piacerebbe che mi fosse offerta l’opportunità di portare avanti una serie. Senza alcuna pretesa, credo che ci fosse un legame con Virgilio Un sole così grande e Tintin dentro Ingranaggipersonaggi che si sono distinti per motivi diversi. Quindi mi dico, ancora una volta senza pretese, che ho la capacità di portare avanti una serie. E perché una serie? Perché questo formato ti permette di svilupparti in lunghezza. Poi, a livello di personaggi, al di là della funzione, il poliziotto è interessante perché mescola azione, modestia, emozioni, dimensione sociale. Anche il personaggio di un insegnante potrebbe essere interessante.

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