il fumettista torna con un fumetto satirico per raccontare la sua “verità”

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Il fumettista Bastien Vivès, accusato di aver realizzato materiale pedopornografico in tre dei suoi fumetti, torna nelle librerie con un fumetto satirico sulla vicenda.

Quasi due anni dopo le accuse contro di lui per le sue opere che mescolano minori e pornografia, il fumettista Bastien Vivès ha scelto la satira per discutere della vicenda. Ritornerà questo mercoledì con La verità sul caso Vivèsalbum autopubblicato dalla sua struttura Charlotte Edizioni.

Il designer raffigura una versione immaginaria di se stesso. Costretto a partecipare ad un “corso antipedofilia”, è costretto a dormire in una cella che ricorda una prigione fatiscente.

Poi c’è un “corso di decostruzione dei fumetti” e audizioni davanti a subdoli agenti di polizia. È anche vittima di molestie da parte di editori giapponesi che gli chiedono di diventare un “grande autore di manga pedofilo”.

In un’altra scena, il suo libro viene giudicato da “lettori sensibili” secondo i quali l’album è “9% razzista, 17% sessista, 12% misogino, 9% negazionista dell’Olocausto, 2% antisemita e 88% pedofilo”.

“Riportare un po’ di leggerezza”

L’album dovrebbe dividere senza riconciliare i suoi detrattori. Liberazione descrive il fumetto come un “virulento regolamento di conti” mentre deplora un autoritratto di Bastien Vivès “come un glorioso combattente della resistenza, un dissidente passivo e prepotente”.

“Non cerco di convincere nessuno”, insiste Bastien Vivès all’AFP. “Suggerisco di riderci sopra. Ci sarà chi ne riderà e chi no”.

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Copertina del fumetto “La verità sul caso Vivès” © Edizioni Charlotte

“Se vogliamo essere molto malafede, diremo che mi sto vittimizzando, sì”, indica a Le Point. “Ma in questo libro il mio sosia è una caricatura di me stesso, è pieno di sé, vanitoso e un po’ idiota”.

“Ho la mia parte di responsabilità per quello che mi è successo”, ammette. “Questo è ciò che volevo mostrare anch’io La verità sul caso Vivèssperando di portare un po’ di leggerezza in tutta questa isteria.”

Tre libri presi di mira

Bersaglio di un’indagine preliminare affidata alla Brigata Protezione Minori, per “diffusione di immagini pedopornografiche”, Bastien Vivès ha sempre sostenuto che si trattava di finzioni e disegni, e che quindi non vi era alcuna contraffazione.

Argomento inammissibile per associazioni come Face à l’inceste, che citano l’articolo 227-23 del codice penale: “la rappresentazione di un minore” che “presenti un carattere pornografico è punibile con cinque anni di reclusione e 75mila euro di multa”.

In questione, Il piccolo Paolopastiche de Martina che presenta un bambino con un pene sovradimensionato che ha rapporti sessuali con donne adulte. Nel mirino altri due libri I meloni dell’ira et Scarica mentale.

Indagine chiusa

Secondo le informazioni di BFMTV l’inchiesta sulla distribuzione di immagini pedopornografiche è stata chiusa. In questa fase, l’accusa esamina gli elementi raccolti dagli inquirenti e studia l’azione legale da dare a questa denuncia, ovvero un rigetto della denuncia, o un eventuale rinvio al tribunale penale per Bastien Vivès e le sue case editrici. Entro pochi giorni si dovrebbe conoscere la decisione.

Si ricorda che il 6 gennaio 2023 la Procura di Nanterre ha aperto un’indagine per “diffusione di immagini pedopornografiche” contro Bastien Vivès e le sue due case editrici Glénat e Les Requins Marteaux.

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Una pagina dal fumetto “La verità sul caso Vivès” © Edizioni Charlotte

Bastien Vivès è stato interrogato dalla Brigata Tutela dei Minori alla fine del 2023. Per gli stessi fatti erano già state presentate due denunce precedenti. La procura li ha licenziati nel 2018 e nel 2021.

All’inizio del 2024, l’associazione Face à l’inceste ha presentato una nuova denuncia per denunciare la fabbricazione, il trasporto o la diffusione “con qualsiasi mezzo e qualunque sia il supporto, di un messaggio di carattere violento o pornografico o idoneo a ledere gravemente la dignità umana. Reclamo allegato al primo procedimento già aperto.

Cinque persone che avevano minacciato di uccidere Bastien Vivès, invece, sono state condannate a pene detentive da due a sette mesi con sospensione della pena per aver minacciato di morte o di violenza l’autore del fumetto.

Nuova serie nel 2025

Nel mezzo delle polemiche, nel dicembre 2022, Bastien Vivès si è scusato. Ha assicurato di “non aver mai voluto ferire le vittime di crimini e abusi sessuali” e di “condannare la criminalità minorile, così come le sue scuse e la sua banalizzazione”.

Su Instagram come in Charlotte mensilenuovo mensile a cui partecipa, Bastien Vivès porta avanti quello che è sempre stato il suo marchio di fabbrica, tra racconti che descrivono l’ozio degli adolescenti e disegni volutamente provocatori.

Il designer, che deve produrre un terzo album di copertina di Corto Maltesepubblicherà una nuova serie di fumetti d’avventura nel 2025, sempre per Casterman, il suo storico editore.

Attualmente sono previsti due album in questa serie chiamata Luna di miele. Le copertine, rivelate dallo stilista su Instagram, annunciano un omaggio alle commedie d’avventura in stile Alla ricerca del diamante verde.

Jérôme Lachasse e Justine Chevalier

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