Al termine della sfilata haute couture di Dior, lo scorso luglio, un ometto discreto è scappato dal museo Rodin per sedersi, da solo, sulla terrazza di un bistrot di rue du Bac, nel 7° arrondissement di Parigi. Mentre star e muse posano un’ultima volta davanti ai fotografi prima di ritornare tra le loro berline e i loro palazzi, questo inglese, sempre in berretto, ordina un caffè con un leggero accento d’Oltremanica. Anonimo e garbato, Stephen Jones è tuttavia una delle figure della galassia Dior (e Vivienne Westwood, Marc Jacobs, John Galliano, Thom Browne…), per la quale firma, da trent’anni e con la regolarità di un metronomo , cappelli, fascinator e altri piccoli capolavori maliziosi classificati nel reparto “Accessori”, il più redditizio nel settore del lusso.
Questo sessantenne – è nato nel 1957 – dall’aspetto saggio è, nel mondo della modisteria, uno degli ultimi grandi maestri del genere. E se i cappellini da baseball trionfano oggi in tutto il mondo, Stephen Jones non ha mai smesso dal 1980 di reinventare questi tesori di look che erano, fino agli anni Cinquanta, parte essenziale di ogni guardaroba che si rispetti. Obsoleto? Mai vedere la folle creatività di questo mago della paglia e della lana infeltrita. Rihanna, Lady Gaga, Mick Jagger… e alcuni membri della famiglia reale – la principessa Diana e la regina Elisabetta sono da tempo tra le sue clienti – si accaparrano modelli di questo personaggio della stravagante scena della moda londinese degli anni ’70.
Colui che sognava, da bambino, di diventare un astronauta, si è così trasformato in uno specialista del capo di altissima moda, quindi più vicino alle stelle. Con un’innegabile passione per la mitologia della couture parigina, alla quale i suoi modelli – chiamati Cocteau, French Kiss e perfino Coquette – strizzano l’occhio maliziosamente. Questo l’obiettivo del Museo Galliera, che riunirà dal 19 ottobre quasi 170 cappelli, più disegni, bozzetti, look completi visti sulle passerelle, dei designer inglesi più francofili.
Stephen Jones: Chapeau d’Artistes, mostra dal 19 ottobre al Palais Galliera-Musée de la Mode di Parigi. Informazioni: www.palaisgalliera.paris.fr