Un governo di minoranza di lingua olandese per rompere il blocco di Bruxelles? La traccia appare in una nota legale

Un governo di minoranza di lingua olandese per rompere il blocco di Bruxelles? La traccia appare in una nota legale
Un governo di minoranza di lingua olandese per rompere il blocco di Bruxelles? La traccia appare in una nota legale
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I deputati francofoni e neerlandesi devono trovare ciascuno la maggioranza nel proprio ruolo linguistico, prima di unirsi per formare il governo di Bruxelles.

Ma mentre sul versante francofono è emerso un asse MR-PS-Engagés, gli olandesi restano impotenti a trovare una maggioranza.

Il blocco è tale che il formatore francofono David Leisterh (MR) ha consultato discretamente lo studio legale UGKA, al fine di “esaminare come uscire dall’attuale impasse“.

Un vento favorevole ha portato le conclusioni di questa azienda a Il Libero.

In questa analisi di 16 pagine, inviata a David Leisterh il 7 settembre, il costituzionalista Marc Uyttendaele si rivolge “un percorso alternativo” che consente, sul piano istituzionale, considerare un governo di minoranza di Bruxelles sul versante neerlandese.

Questa idea, che ha preso piede in alcuni partiti nelle ultime settimane, si è scontrata finora con una trappola: l’insediamento del governo di Bruxelles richiede la maggioranza dei due gruppi linguistici durante il voto di fiducia.

Tuttavia i partiti di opposizione di lingua olandese non hanno motivo di riporre la loro fiducia in un asse politico minoritario.

La “responsabilità individuale dei ministri francofoni”

La strada indicata dallo studio legale UGKA, tuttavia, lo rende possibile dribblare questa difficoltà, attraverso l’attuazione della procedura denominata “responsabilità individuale dei ministri”.

Infatti, attualmente, il Parlamento non può far cadere collettivamente l’attuale governo o sostituirlo. Perché la mozione di sfiducia costruttiva va adottata”alla maggioranza dei deputati del Parlamento nonché alla maggioranza dei deputati di ciascun gruppo linguistico.“Tuttavia il gruppo linguistico olandese non ha la maggioranza.

D’altronde, scrive il costituzionalista, “nulla vieta di votare una mozione di sfiducia individuale contro l’attuale ministro-presidente (Rudi Vervoort) poiché è adottata dalla maggioranza dei membri del Parlamento.

“Mi hanno preso in trappola”: di fronte al mancato progresso di Elke Van den Brandt nei negoziati di Bruxelles, al rischioso colpo elettorale del MR, del PS e degli Engagés

Allo stesso modo, nulla vieta di votare su mozioni di sfiducia individuale contro gli altri due attuali ministri francofoni del governo (Alain Maron, Écolo e Bernard Clerfayt, Défi) né contro i segretari di Stato (Nawal Ben Hamou, PS e Barbara Trachte , Ecolo ), la mozione deve essere adottata dalla maggioranza dei membri del gruppo linguistico francese.

Ma come designare, allora, i nuovi membri del governo MR-PS-Engaged?

A priori, i candidati al governo di Bruxelles sono eletti se si presentano sulla stessa lista firmata dalla maggioranza dei deputati di Bruxelles, ma anche dalla maggioranza di ciascun gruppo linguistico.

Se tale lista non viene presentata e non viene raggiunto un accordo entro 15 giorni, il Presidente del Ministro e gli altri membri del governo possono essere eletti individualmente e con scrutini separati, a maggioranza assoluta dei membri del Parlamento, e con il voto sostegno del gruppo linguistico al quale appartengono.

In altre parole, David Leisterh e gli altri ministri francofoni potrebbero essere nominati nel governo di Bruxelles, dalla parte francofona, anche se i ministri e i sottosegretari di Stato neerlandesi non ottenessero la maggioranza, dalla loro parte. E gli attuali ministri di lingua olandese (dei gruppi Groen, Vooruit e Open VLD) rimarrebbero al loro posto.

Ci ritroveremmo con un governo di Bruxelles con una maggioranza dalla parte francofona (MR, PS ed Engagés, con maggioranza assoluta al Parlamento di Bruxelles), ma una minoranza dalla parte neerlandese (Groen, Open VLD e Vooruit , cioè solo 8 posti su 16).

“Logicamentescrive Marc Uyttendaele, se si ammettesse che l’attuale governo abbia l’intera portata dei suoi poteri, a maggior ragione lo stesso varrebbe per questo governo di nuova costituzione”.

Un avvertimento

Il costituzionalista, però, avverte David Leisterh: “La situazione sarebbe senza dubbio diversa se i deputati di lingua olandese si dimettessero uno dopo l’altro e individualmente.

inganno

“La formula prevista, con i relativi rischi che comporta, è l’unica che consentirà di evitare che la crisi si impantani”.

In questo scenario il Consiglio di Stato”rischierebbe di considerare che questo governo non ha più la possibilità di deliberare validamente e che deve limitare la sua azione alla gestione dell’attualità”. possiamo ancora leggere in questa consultazione.

Anche i poteri di questo governo saranno limitati, poiché non potrà votare testi relativi a questioni comunitarie che, pur essendo pochi, richiedono una doppia maggioranza.

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Una pista considerata troppo avventurosa

«Per completezza è necessario valutare i rischi giurisdizionali dell’operazione, fermo restando che il Consiglio di Stato sarebbe il giudice naturale, anche se non si può escludere del tutto un eventuale dibattito davanti a una sede giudiziaria»scrive Marc Uyttendaele, il quale conclude stimando che “la formula prevista, con i relativi rischi che comporta, è l’unica che permette di evitare una stagnazione della crisi e una sua risoluzione, limitata alla designazione dei membri francofoni del governo.

Questo approccio verrà implementato?

Secondo le nostre informazioni questo non è all’ordine del giorno. L’allenatore David Leisterh, ci viene detto da buone fonti, lo considera costituzionalmente troppo avventuroso.

Anche in caso di blocco infinito? Nella politica di Bruxelles non si dovrebbe giurare su nulla…

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