Domenica 29 settembre 2024 alle 15:14
Salé – Il film finlandese “Jʹvida”, diretto da Katja Gauriloff, ha vinto il Gran Premio della 17ma edizione del Festival internazionale del cinema femminile di Salé (FIFFS), che si è concluso sabato sera.
Il film, incoronato da una giuria presieduta dalla regista marocchina Maryam Touzani, affronta un tema di grande attualità, quello della tutela della diversità culturale incarnata dal patrimonio dei popoli indigeni.
Attraverso la storia del personaggio Je’vida, il film immerge il pubblico nella vita quotidiana di una comunità linguistica e culturale nel nord della Finlandia, minacciata di scomparsa dopo essere stata sottoposta a politiche di assimilazione forzata.
Il film “Animal”, della regista greca Sofia Exarchou, ha vinto il Premio della Giuria e quello per il miglior ruolo femminile, assegnato all’attrice Dímitra Vlagopoúlou.
Il premio per il miglior ruolo maschile è stato vinto dall’attore marocchino Khalil Oubaaqa, per il suo ruolo nel film “Tripla A”, del regista marocchino Jihane El Bahar.
Il Premio Opera Prima è stato assegnato a “Good One” di India Donaldson, mentre “Foreign Language” della regista francese Claire Burger ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria.
Per quanto riguarda la categoria film documentari, il Gran Premio è stato vinto da “L’Homme-Vertige”, di Malaury Eloi Paisley, mentre una menzione speciale è stata assegnata al film “The Hollow Grave”, di Agnes Lisa Wegner e Cece Mlay.
Inoltre, il regista marocchino Moulay Taieb Bouhanana (Sahari, Slem Wesaa) ha vinto il Premio del pubblico per la categoria lungometraggi, mentre il Premio del pubblico per il cortometraggio è andato a “Cos’altro cresce sul palmo della tua mano?” di Dhiaa Biya.
Inoltre, il Prix de l’autre rive è stato vinto da “Triple A” di Jihane El Bahar.
Organizzato dal 23 al 28 settembre dall’Associazione Bouregreg sotto l’Alto Patronato di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il FIFFS rappresenta un’opportunità per le cineaste di tutte le origini geografiche, arabe, africane e internazionali, di discutere questioni legate a questa professione, di condividere le loro esperienze e competenze e discutere la condizione delle donne attraverso produzioni cinematografiche.
