Settimana della moda di Milano | Un inno all’infanzia da Bottega Veneta, Madonna da Dolce & Gabbana

-

(Milano) La settimana della moda di Milano si è conclusa sabato sera con la sua quota di sorprese. All’attesissima sfilata di Bottega Veneta che ha chiuso il calendario, gli ospiti sono stati invitati a rannicchiarsi in enormi poltrone di pelle a forma di animale, dopo un omaggio a Madonna da Dolce & Gabbana.



Aggiornato ieri alle 16:39

Isabelle SCIAMMA

Agenzia France-Presse

Alla sfilata di Dolce & Gabbana, Madonna era in prima fila, coperta da un velo che le lasciava appena intravedere il volto. In passerella, ogni look era un omaggio alla Material Girl: le modelle indossavano tutte parrucche bionde che ricordavano il periodo di Madonna a Vogue e il repertorio spaziava dai corsetti con seni a punta ai tailleur maschili neri con bretelle.

La sfilata di Bottega Veneta è stata un inno all’infanzia. “Per questa sfilata sono partito da questa scena del film E di Spielberg quando la madre apre l’armadio e scopriamo un mondo di peluche dove ET ha imitato se stesso. La sorpresa di un mondo immaginario, quello dell’infanzia dove tutto è possibile, dove tutto è un gioco, una gioia, un’avventura”, ha detto il direttore artistico, Matthieu Blazy, nel backstage.

type="image/webp"> type="image/jpeg">>>

FOTO GABRIEL BOUYS, AGENCE FRANCE-PRESSE

Sabato sera alle 20:00 (le 14:00 ET), i riflettori si sono puntati sulla sfilata di Bottega Veneta.

“L’infanzia e i suoi momenti di primordiale esperienza di moda, quella della prima volta che provi i vestiti dei tuoi genitori… Quella del primo giorno di scuola.”

Abiti un po’ troppo grandi, pizzicati sul petto in un gesto poco professionale, pantaloni gonna con una gamba sola, sovrapposizioni, sgualciti. E il vestito ricamato con i fiammiferi? “È l’oggetto del gioco proibito dell’infanzia, intrepido e pericoloso!” commenta.

“Mi interessavano anche i gesti di moda molto semplici che accadono ogni giorno, ma a cui non prestiamo attenzione. Un uomo in completo perfetto accompagna la figlia a scuola e porta il suo orribile zaino rosa sulla spalla”, aggiunge, mostrando la foto del look in questione, una borsa rosa con un grosso coniglio. La sala sembra conquistata, dalle fashioniste agli investitori.

Fondata nel 1966 a Vicenza, in Veneto, la maison, famosa per la pelletteria e l’eccellente artigianalità, è entrata a far parte del gruppo Kering nel 2001. E mentre la locomotiva Gucci sta attraversando difficoltà con un calo del 20% delle vendite, il gruppo intende sfruttare al meglio questo asset.

Ma tutto sommato. Mentre il fatturato di Gucci, seppur in calo, è di 4,1 miliardi di euro (6,9 miliardi di CAD) nel primo semestre, quello di Bottega Veneta ammonta a un più modesto 836 milioni di euro (1,3 miliardi di CAD) nello stesso periodo, con una crescita del 3% nei dati comparabili. Una goccia nell’oceano per Kering.

Essere una setta senza i social media

Bottega Veneta sta dando il massimo puntando su un’esclusività discreta e iper-discreta, magistralmente guidata dal suo direttore artistico, Matthieu Blazy, che ha assunto la direzione creativa della maison alla fine del 2021.

Franco-belga residente tra Anversa e Milano, ha iniziato la sua carriera nella moda come stilista di linee maschili per Raf Simons, prima di passare a Céline e poi a Calvin Klein.

  • >>

    FOTO LUCA BRUNO, ASSOCIATED PRESS

    Una creazione della collezione primavera-estate 2025 di Bottega Veneta, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

  • >Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.>

    FOTO LUCA BRUNO, ASSOCIATED PRESS

    Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

  • >Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.>

    FOTO GABRIEL BOUYS, AGENCE FRANCE-PRESSE

    Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

  • >Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.>

    FOTO LUCA BRUNO, ASSOCIATED PRESS

    Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

  • >Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.>

    FOTO GABRIEL BOUYS, AGENCE FRANCE-PRESSE

    Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

  • >Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.>

    FOTO LUCA BRUNO, ASSOCIATED PRESS

    Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

  • >Una creazione della collezione primavera-estate 2025 di Bottega Veneta, presentata a Milano il 21 settembre 2024.>

    FOTO GABRIEL BOUYS, AGENCE FRANCE-PRESSE

    Una creazione della collezione Bottega Veneta Primavera-Estate 2025, presentata a Milano il 21 settembre 2024.

1/7

La sua visione si basa sulla potenza del know-how e dell’artigianalità della casa veneziana. I materiali utilizzati flirtano con il trompe-l’oeil e pezzi iconici, come questi pantaloni tipo jeans in pelle di vitello, venduti nei negozi a 5.200 euro (circa 8.000 dollari canadesi).

Il culto è poi alimentato da scelte decise: un logo mai apposto sui prodotti, preferendo i segni distintivi del suo “intrecciato” – la famosa pelle intrecciata firma della maison o il suo “nodo”, un grande nodo in ottone apposto su borse, scarpe e altri accessori.

Nel 2021 la maison ha cancellato il suo account Instagram, seguito da milioni di iscritti, senza contare sulla reattività dei fan che hanno ripreso in mano l’account non ufficiale “newbottega” per non perdere nessuna delle novità della maison e continuare a identificare il brand a tutti i costi.

Moltiplica le iniziative “arty” – come la pubblicazione di una fanzine ogni sei mesi, stampata in edizione molto limitata e distribuita goccia a goccia, ma gratuita nei negozi. È ovviamente diventata un oggetto di culto fin dal suo primo numero e si esaurisce in meno di un’ora dal suo arrivo nei negozi.

Appassionato di arte contemporanea e design, Matthieu Blazy alimenta i progetti del brand collaborando con fotografi, artisti e designer, con importanti collaborazioni spesso svelate durante le sfilate: le 400 sedie, una diversa dall’altra, del designer italiano Gaetano Pesce (scomparso lo scorso aprile), la reinterpretazione dello sgabello Cabanon di Le Corbusier del 1952 con Cassina durante la sfilata Inverno 2024 della maison.

Fino alla recente apertura di Palazzo Van Axel a Venezia. Un progetto ibrido di un’esperienza super esclusiva per i VIC, Very Important Clients, invitati a scoprire l’universo del brand in un palazzo completamente restaurato nel cuore della Serenissima. Lì vengono offerti loro servizi personalizzati: la possibilità di scegliere tra pellami pregiati non disponibili in negozio, di ordinare pezzi unici, di accedere al meglio dell’artigianato artistico. Il Palazzo ospiterà anche mostre, progetti speciali e, a novembre, la presentazione della collezione Haute Joaillerie.

-

PREV Eugénie Mouayini Opou brilla al primo tavolo rotondo del settimo Relico
NEXT Cane amante della musica assapora ogni nota delle prove dell’orchestra sinfonica (video)