Un anno dopo la sua morte all’età di 94 anni, le lingue si stanno sciogliendo a Londra. L’imprenditore egiziano Mohamed Al Fayed, ex proprietario del grande magazzino di lusso Harrods e del Ritz Hotel di Parigi, noto anche per essere il padre di Dodi Al Fayed, l’ultimo compagno di Lady Di con cui morì in un incidente d’auto a Parigi nel 1997, è accusato di diversi stupri o tentati stupri e aggressioni sessuali da parte dei suoi ex dipendenti.
È un documentario della BBC che ha messo i bastoni tra le ruote, in cui cinque donne affermano di essere state violentate mentre lavoravano nel grande magazzino di lusso di Londra. Per il suo documentario e un podcast, la BBC ha ascoltato più di venti ex dipendenti. Racconta eventi agghiaccianti e critica anche una sorta di omertà che ha regnato nel negozio di lusso mentre lui ne era il proprietario. Gli attuali proprietari di Harrods hanno detto di essere “completamente sconvolti” da queste accuse e che le vittime sono state ignorate, per cui il negozio si è “sinceramente” scusato.
Questi stupri o aggressioni sessuali sarebbero avvenuti a Londra, nel suo appartamento di Park Lane, ma anche a Parigi, Saint-Tropez e Abu Dhabi. Descritto dalle vittime come “spregevole” e “predatore sessuale”, incuteva timore anche sul posto di lavoro. Avrebbe fatto installare telecamere in grado di registrare in tutto il negozio. Intimidatorio, poteva anche approfittare della situazione precaria di alcuni giovani dipendenti. “Mohamed Al Fayed era un mostro, un predatore sessuale”. “Tutto il personale di Harrods era un suo giocattolo”, ha spiegato alla BBC uno degli ex dipendenti.
Il nostro rapporto sulla violenza contro le donne
Mentre Mohamed Al Fayed ha dovuto affrontare accuse di violenza sessuale nel corso della sua vita, resoconti giornalistici sulla sua “cattiva condotta sessuale” e accordi di riservatezza, queste nuove accuse sono senza precedenti per portata e gravità. Sempre più donne stanno ora prendendo in considerazione l’idea di intraprendere un’azione legale contro Harrods. La BBC ritiene che molte altre donne potrebbero essere state aggredite.
