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“Ho preso la via più facile”: l’ex ciclista Marion Sicot ammette di essersi dopata dal 2016 al 2019

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La sentenza sarà emessa il 22 gennaio 2025.

L'ex ciclista francese Marion Sicotrisultato positivo all'EPO nel 2019 e sospeso per quattro anni, riconosciuto mercoledì episodi di doping dal 2016 al 2019durante il processo a Montargis, per possesso e importazione di prodotti dopanti.

“Non stavo bene, mi mancava molta fiducia in me stesso […] Per esibirmi ad alto livello, ho preso la strada facile”, ha dichiarato Marion Sicot, 32 anni, davanti al tribunale penale di Montargis (Loiret).

Un test positivo nel 2019

Finora la sportiva aveva parlato pubblicamente solo di un'iniezione di EPO, dopo essere risultata positiva nel giugno 2019 in seguito ai Campionati francesi su strada.

Lo era stata sospeso due anni per questa catturapena aumentata a quattro anni dal Consiglio di Stato dopo un procedimento durato quasi tre anni.

Al timone, questa volta ha riconosciuto, in particolare, tutti i fatti di doping rivelati dalle indagini condotte dopo il suo test diversi protocolli antidoping con l'eritropoietina, ma anche con il clenbuterolo – prodotto destinato ai cavalli –, tra il 2016 e il 2019.

“Non accettavo la persona che ero”, ha spiegato.

L'ex ciclista, adesso autorizzato presso il club di triathlon di Châteauroux (Indre) e libero professionista nel coaching sportivoha più volte insistito sul fatto che il doping è “parte integrante di questo sport”.

Ma per lei, a volte commossa fino alle lacrime sul banco degli imputati, con la bicicletta tatuata sul braccio destro, “non c’era alcun beneficio professionale”.

Acquistare prodotti dopanti online

Nei suoi confronti è stata chiesta una pena detentiva a un anno con sospensione della pena e una multa di 5.000 euro.

Per drogarsi, la Sicot si riforniva via internet, o da un parente, per pagamenti compresi tra 500 e 1.200 euro.

Vengono chiamati a comparire anche un conoscente che l'avrebbe aiutata a somministrare i prodotti, nonché un medico sospettato di aver rilasciato illegalmente prescrizioni allo scopo di prescrivere l'EPO. Quest'ultimo ha contestato i fatti.

Nei confronti degli altri due imputati sono state richieste rispettivamente condanne a 18 mesi di reclusione con sospensione condizionale, accompagnati da una multa di 10.000 euro, e a 18 mesi di reclusione con sospensione condizionale, accompagnati da una multa di 20.000 euro, con interdizione dall'esercizio dell'attività di medico per due anni.

La sentenza sarà emessa il 22 gennaio 2025.

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