Ripercorrere la carriera di Julien Simon è come ripercorrere una parte della storia moderna del ciclismo francese. Dagli esordi nel 2008 al Crédit Agricole con Thor Hushovd e Simon Gerrans, fino alla TotalEnergies nel 2024 con il ruolo di capitano in trasferta, il bretilliano riattacca la moto al chiodo dopo aver nel frattempo vestito i colori di Saur-Sojasun e Cofidis.
Dopo aver sfiorato una vittoria memorabile al Tour de France 2013 a Lione, il pugile dalla velocità devastante può tuttavia vantarsi di aver alzato le braccia 13 volte tra i professionisti, di cui tre al GP del Morbihan e al Tour del Finistère. Dal suo debutto fallito ai confini del Qatar alla sua ultima gara in Giappone, inclusa la sua prima vittoria rubata in Portogallo, ripercorre i momenti più importanti della sua lunga carriera.
La sua prima gara
“Era il mio primo anno. Era… complicato (ridere). C'era grandine. L'inizio è dato e mi rendo conto che non sono pronto, non indurito. Sono stato lasciato andare fin dall'inizio. Faccio forse due gare indietro e mi fermo. Mio padre (ex corridore dilettante) mi disse: “È inutile insistere!”
Mio fratello giocava a calcio, quindi lo farò anch'io. L'ho fatto per due anni. Ciò che mi fa tornare al ciclismo è questo fallimento della prima volta. Volevo non restare lì. Nella mia testa, probabilmente volevo diventare un corridore professionista…
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