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Mountain bike | Jordan Sarrou commette l’imperdonabile sulla Roc d’Azur

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Per questa classica di fine stagione, i ciclisti di mountain bike si sono ritrovati a Fréjus, nel Var, per gareggiare nella 40a edizione della Roc d’Azur. In programma ben 55 chilometri durante i quali i corridori dovranno superare un dislivello di 1420 metri. Un percorso selettivo, nel quale i francesi si mostreranno comunque nei peggiori modi possibili.

La sfida di Mathis Azzaro in mountain bike…

La corsa inizia e molto rapidamente dal gruppo emerge una coppia. Sono infatti Mathis Azzaro e Jordan Sarrou a dettare legge in questa 40a edizione della Roc d’Azur. Se il nome del primo ti parla è semplicemente perché si è reso colpevole di alto tradimento durante l’ultima prova della Coppa del Mondo MTB a Mont Sainte-Anne. E ancora una volta, il francese non esita ad avere un vantaggio di 1 minuto e 30 su Jordan Sarrou.

Ma Mathis Azzaro ha un avversario forte sulle strade del Var; non Jordan Sarrou, ma i crampi. Il suo vantaggio si scioglie come neve al sole e, mentre vede il traguardo avvicinarsi, viene raggiunto da quel diavolo di Sarrou a 500 metri dal traguardo. Mentre Azzaro aveva 1 minuto e 30 di vantaggio, Sarrou gli ha concesso 25 secondi al traguardo. Si tratta quindi del secondo secondo posto consecutivo alla Roc d’Azur per Azzaro. Il caos è totale.

“Non capisco davvero cosa sia successo. Per un’ora e mezza è andato tutto bene e poi più niente” Mathis Azzaro

…che avvantaggia questo diavolo Jordan Sarrou

Dopo aver affrontato il lato positivo di questa gara, è giunto il momento di affrontare il lato oscuro. Dopo 2h12 di impegno, Jordan Sarrou ha ottenuto la sua quinta vittoria nell’evento, un record ineguagliabile. L’Auvergne alza la mano sul traguardo per significare la sua quinta vittoria, una manita inflitta alla FFL. E il pompon sulla Garonna è una maglia tricolore che vince questa corsa. L’immagine è terribile per i nostri alunni.

Dietro al duo Sarrou – Azzaro, Joshua Dubau completa il podio con un’indigeribile tripletta francese. Emblematico, infine, il sesto posto di Maxime Marotte, perché è l’ultimo della sua carriera. Il francese si ritira dopo aver servito bene e lealmente la nostra federazione.

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