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Giro. Tour d’Italie – Gianni Bugno intronisé au Hall of Fame du Giro d’Italia

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Questo venerdì, Gianni Bugno divenne il dodicesimo corridore ad entrare nel Pantheon di Giro d’Italia e per ricevere il prestigioso Trofeo Senza Fine ! Il vincitore del Giro d’Italia Il 1990, che riuscì nell’impresa di indossare la Maglia Rosa dall’inizio alla fine della Corsa Rosa, è stato inserito venerdì nella Hall of Fame nel corso di una cerimonia tenutasi nella nuova sede dellaEataly Smeraldonel centro di Milano. Classe 1964, Bugno ha segnato un’epoca nel ciclismo italiano con la sua versatilità, primeggiando sia nei Grandi Giri che nelle classiche di un giorno. La sua popolarità mondiale lo ha reso un vero ambasciatore del Made in Italy.

Video – Gianni Bugno ha raggiunto Stephen Roche al Giro Pantheon

Gianni Bugno rejoint Roche, Merckx, Hinault…

Tra le sue 14 stagioni da professionista spiccano gli anni dal 1990 al 1992, con una menzione speciale per la sua impressionante vittoria al Giro del 1990, dove indossò la Maglia Rosa dal primo all’ultimo giorno, nonché per i suoi due titoli di Campione del Mondo. Gianni Bugno è ora il dodicesimo corridore a entrare nel Pantheon Giro d’Italia e per ricevere il prestigioso Trofeo Senza FineDopo Eddy Merckx (2012), Felice Gimondi (2013), Stefano Roche (2014), Francesco Moser (2015), Ercole Baldini (2016), Bernard Hinault (2017), Miguel Indurain (2018), Vittorio Adorni (2019), Gianni Motta (2022), Franco Balmamion et Giuseppe Saronni (2023).

Costante Girardengo, Alfredo Binda, Eddy MerckxPoi Gianni Bugno. È l’unico corridore negli ultimi 50 anni ad aver indossato la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa della Giro d’Italiaun’impresa che anche Tadej Pogacar non è riuscito a fornire risultati nella sua stagione dominante del 2024. Questo record testimonia la grandezza di un campione completo, capace di misurarsi con i migliori scalatori dei Grandi Giri così come con gli specialisti delle gare di un giorno. Durante le sue quattordici stagioni professionali, combattimento ha anche vinto Milan-SanremoIL Giro delle Fiandre e due campionati del mondo consecutivi su circuiti molto diversi. Con Claudio Chiappuccicon il quale mantenne una sana rivalità, di cui fu uno dei principali sfidanti Miguel Indurain sul Giro di Francia all’inizio degli anni ’90. combattimento si ritirò dal ciclismo professionistico nel 1998, dopo aver vinto una tappa del Ritorno in Spagnacompletando così le sue vittorie nei tre Grandi Giri. Iniziò quindi la carriera come pilota di elicotteri, pilotando l’elicottero televisivo della RAI per diverse edizioni di Giro d’Italia.

Tadej Pogacar non era lontano dal realizzare la stessa impresa di Bugno al Giro 2024

Gianni Bugno : “Essere inserito nel Pantheon del Giro d’Italia è una grande soddisfazione perché mi unisco ad un gruppo di corridori che hanno lasciato il segno nella storia del ciclismo. Del Giro che vinsi ricordo la vittoria della prima tappa, la cronometro di Bari, la tappa del Passo Pordoi, al termine della quale cominciai a capire che potevo realizzare quest’impresa, e la cronometro del Sacro Monte di Varese, la mia terza vittoria di tappa in questo Giro prima della parata finale di Milano. A differenza di Pogacar, che prevedeva di vincere la maglia rosa il primo giorno e di mantenerla fino alla fine, per me indossare la maglia di leader per tutta la gara non faceva parte del piano iniziale. Grazie al supporto dei miei compagni di squadra siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, che nessun altro è riuscito a raggiungere negli ultimi 34 anni, e ne sono orgoglioso. Oggi per me è un giorno speciale e sono davvero commosso nel vedere il mio nome entrare definitivamente nella storia della corsa che più ho amato.”.

Mauro Vegni, Directeur du Giro d’Italia : “È un onore vedere Gianni Bugno entrare nel Pantheon del Giro d’Italia, un meritato riconoscimento per un campione che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del ciclismo. Con il suo stile elegante e la sua impareggiabile determinazione, Bugno non solo ha conquistato le strade più difficili d’Italia, ma ha anche conquistato il cuore di ogni appassionato di ciclismo. Le sue vittorie, incluso il trionfo del Giro d’Italia del 1990, e la sua straordinaria carriera continuano a ispirare nuove generazioni di ciclisti. Questa introduzione al Pantheon celebra non solo il suo talento ma anche il suo contributo alla storia e alla tradizione del ciclismo italiano“.

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