Salvo scenari improbabili e nell’opinione di tutti, lo Stade Brestois ha già convalidato il suo biglietto per continuare la sua avventura europea oltre la fase di campionato. Restano due giorni per determinare a che altezza lo finirà. Con lo Shakhtar nel mirino e il fatto che l’appetito vien mangiando, ora non sputerebbe più sulla qualificazione diretta agli ottavi.
Formulato in agosto, questo obiettivo avrebbe, nella migliore delle ipotesi, fatto sembrare Éric Roy e la sua banda dei pazzi. Nel peggiore dei casi, per le persone arroganti. Tuttavia, non sono né l’uno né l’altro, e fanno semplicemente affidamento sul loro eccellente record dopo sei giornate (4 vittorie, un pareggio, una sconfitta) per alimentare la loro ambizione. Risultati che, allo stato attuale, li collocano al livello dell’Arsenal o dell’Inter, e davanti a Bayern, Juve, Real o Manchester City. Hai detto giganti?
“L’ambizione di fare un ulteriore passo avanti”
Eppure non è uno che si vanta, Éric Roy non ne fa mistero, all’indomani della vittoria contro il PSV (1-0). “Non è che io creda nelle prime 8 ma, quello che è certo è che dalla prossima partita (contro lo Shakhtar Donetsk), cercheremo di prendere punti per, perché no, arrivare nelle prime 8”. Con l’avvicinarsi di questa scadenza, martedì scorso, dalla Veltins Arena di Gelsenkirchen, dove hanno preso residenza gli ucraini, ha confermato che “nella posizione in cui ci troviamo, essendoci già qualificati per gli ottavi, è vero che” abbiamo la volontà e l’ambizione di fare un ulteriore passo avanti”.
Una vittoria mercoledì non dovrebbe bastare
Oltre all’impresa sportiva che implicherebbe, un simile risultato consentirebbe alla sua squadra di non dover disputare i play-off (11/12 e 18/19 febbraio), risparmiandole due partite da giocare. Il che, nel bel mezzo di un inverno dal calendario dantesco e con un’infermeria che aspetta solo di svuotarsi, non è niente. Ma in una nuova formula C1 dove l’ignoto regna sovrano, i diversi calcoli e proiezioni appaiono come tanti rami a cui aggrapparsi. Quando lo statistico Opta la sera della partita contro il PSV dava allo Stade Brestois il 31% di possibilità di finire tra i primi 8, il matematico Julien Guyon dava ai Finistériens e prima dell’inizio di questa 7a giornata, ben il 60% di finire in le 8 in caso di vittoria di mercoledì (probabilità che scenderebbe al 23% in caso di pareggio e al 6% in caso di sconfitta).
Sapendo che tutti i calcoli, a partire da quelli della Uefa, concordano che serviranno dai 16 ai 17 punti per trascorrere l’inverno al caldo. Cifre che, per il Brest, devono quindi tradursi sul campo in una vittoria e anche qualcosa di più. Un successo di cui diciamo che il Brestois sarebbe ben ispirato a vincere contro il Donetsk, squadra che non gioca da metà dicembre e che conta solo quattro punti in Champions League (di cui tre presi contro lo Young Boys di Berna, buona l’ultima) , invece di aspettare fino alla prossima settimana. “Ma anche se vincessimo domani, non avremmo la garanzia (di finire in ottava posizione)”, continua lucidamente Roy. “E dobbiamo ancora fare risultato contro il Real. Questo ti dice ancora che abbiamo una sfida enorme davanti a noi in questa competizione. Così vicino, così lontano…
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