Per questo primo atto del weekend dell'Aube Coupe de France, a Troyes, è stato il miglior rappresentante britannico, sommando tutte le categorie. 3° tra gli Junior, Oscar Amey in realtà probabilmente avrebbe potuto sperare molto di più se non fosse stato vittima di un incidente nei primi secondi di gara. “Sono caduto alla seconda curva e poi è stata una grande seccatura rialzarmi, soprattutto perché il percorso non si prestava a molti sorpassi. C'erano molte persone da sorpassare e sono tornato indietro molto, spiega il londinese. È stato molto complicato vincere. Ho fatto quello che potevo ma ho davvero faticato”.
“NON MI ASPETTAVO QUESTO TIPO DI CONDIZIONI”
Tuttavia, il britannico non si è mai arreso e ha preso una batosta. “Anche se mi sono trovato molto lontano, sapevo che era solo il primo giro quindi avevo ancora tempo per tornare indietro. Ho sempre continuato a crederci. Penso che avrei potuto ottenere un risultato migliore del 3° posto ma in queste condizioni, essendo risalito finora, sono soddisfatto di questo podio, dopo uno sprint per il terzo posto che è stato pieno di energia e adrenalina”. E durante il quale ebbe la meglio su Florian Féry (vedi classifica).
Date le circostanze, è del tutto possibile vedere Oscar Amey giocare per la vittoria domenica, e rappresentare quindi una vera minaccia per Théophile Vassal e Soren Bruyère Joumard, che lo hanno battuto oggi. “Finora non avevo mai vinto un podio internazionale, lo avevo fatto solo in Gran Bretagna, quindi è una soddisfazione aggiungere questa riga alle mie statistiche”. Oltre alla caduta, ha commesso un altro errore che non dovrebbe ripetere in meno di 24 ore. “Prima della gara non mi aspettavo assolutamente questo tipo di condizioni, pensavo che sarebbe stato ghiacciato come durante la ricognizione e alla fine era davvero fangoso. Ho commesso un errore materiale, non ho messo le gomme giuste, mi sono dovuto adattare strada facendo”.
“SONO SICURO CHE È POSSIBILE FARE MEGLIO”
3° a Troyes, Oscar Amey ha già ottenuto sei vittorie oltre Manica dall'inizio della stagione. A livello internazionale, questo ragazzino che ha iniziato a pedalare all'età di 5 anni, seguendo le orme del padre, buon dilettante, si è classificato 5° a Essen e 8° a Ruddervoorde, in Belgio. Abbastanza per dare molta fiducia al J2. “Sono sicuro che sia possibile fare meglio senza problemi meccanici o cadute”sostiene chi parla del ciclocross come della sua disciplina preferita, nonostante pratichi anche la strada e si sia evoluto da tempo nella mountain bike. “Non sono molto coinvolto nella strada al momento, non faccio molte gare su strada durante l'anno. Ma cercherò di affrontarlo più seriamente nel 2025”.
Intanto è nel sottobosco che intende lasciare il segno, in particolare durante le gare di Coppa del Mondo, che disputerà integralmente, esclusa quella di Dublino, “troppo costoso”. Fino ad allora, è a Troyes che spera di conquistare lo scalpo dei migliori tricolori. Come vendetta dopo un primo turno frustrante. Domani il verdetto.
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