Altri tre e Démare sarà a quota 100 vittorie

Altri tre e Démare sarà a quota 100 vittorie
Altri tre e Démare sarà a quota 100 vittorie
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Thomas Siniecki, Media365: pubblicato lunedì 23 settembre 2024 alle 21:52

Arnaud Démare (Arkea – BB Hotels) è tornato in forma, vincendo una grande volata domenica a Chauny,

Non è stata una vittoria a buon mercato quella di Arnaud Démare alla Parigi-Chauny, una classica vinta la scorsa stagione da Jasper Philipsen. E dove il Picard, quest’anno in casa, ha quindi battuto Paul Penhoet (Groupama – FDJ), Milan Fretin (Cofidis), Hugo Hofstetter (Israele – Premier Tech) e Jason Tesson (TotalEnergies), una bella top 5 e troviamo anche Luca Mozzato (compagno di squadra di Démare all’Arkea – Bamp;B Hotels) un po’ più indietro, al decimo posto. Partendo esattamente da Margny-lès-Compiègne (Oise) per arrivare a Chauny (Aisne), la corsa rappresenta semplicemente la 97a vittoria da professionista di Démare.

“Farà bene a tutti”

“Prima dello sprint, era già abbastanza faticoso con molti attacchi, quindi è vero che questo finale con una curva a 300 metri di distanza non è proprio quello che mi piace”, descrive l’uomo che ha atteso così a lungo il successo in questa prima stagione con la sua nuova squadra, dopo più di dodici anni con Groupama – FDJ. Era il 23 agosto durante l’ultima tappa del Tour Poitou-Charentes – che gli aveva permesso di intascare la maglia verde – che il podio era esattamente lo stesso di Chauny.

“Spesso sono arrivato e ripartito con una top 10 senza riuscire a impormi, lo faccio davanti alla mia famiglia e ai miei amici… Poter vincere in casa davanti a loro, è speciale!” Questa seconda vittoria nel 2024 ne chiama forse altre, da mercoledì a Houtland (in Belgio)? “Dopo una prima gara in Belgio venerdì, è bello vincerne almeno una in questa sequenza, farà bene a tutti.” Ricordando ancora la grande corsa che si era già stabilita prima dello sprint, “anche a tre chilometri dal traguardo, era indeciso”, aveva solo le gambe: “Ho fatto la curva in quarta o quinta posizione e sono partito da molto lontano, sentivo che potevo farcela.” Segno di una fiducia che, quantomeno, sta lentamente tornando.

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