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Adélie Ducasse, l’equazione luminosa

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Adélie Ducasse e la sua lampada Fuji, nel settembre 2024, a Venezia. FOTOPIÙ

Fin dalla sua infanzia in Nuova Caledonia e Reunion, ha mantenuto il gusto per i colori vivaci. I suoi studi di matematica gli hanno dato il senso delle sequenze logiche e delle forme elementari. Adélie Ducasse, 39 anni, sintetizza queste eredità in una collezione di lampade grafiche che combinano la delicatezza della terracotta con un’estetica giocosa e modulare che evoca sia i Lego che il movimento Memphis.

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Sculture di luce di Adélie Ducasse ANAÏS BARELLI

Dopo una carriera nel settore del lusso, dove ha sviluppato linee di scarpe per marchi di moda, questa collezionista di illuminazione degli anni Quaranta e Cinquanta ha deciso di far parlare la sua vena creativa, cullata dall’astrazione di pittori come Piet Mondrian ed Ellsworth Kelly, e dal modernismo di architetti come John Lautner e Le Corbusier. Nel 2019 si forma in ceramica – “montaggio su piastra, la tecnica più accessibile” – e viaggia, da sola, per nutrire le sue ispirazioni.

In Giappone, California e Messico, ha esplorato l’arte di modellare la terra e ha visitato ville moderniste dove ha fantasticato sulle sue future creazioni. Ammirando lo stile raffinato e funzionale del Bauhaus, questo matematico imposta una tela limitata di forme da assemblare. “Ho un lato molto logico, commenta. La costrizione stimola il mio pensiero. » È da questo database – due basi, un rettangolo e un quadrato, tubi e, come paralume, una semisfera, un cono e una piramide – che ha creato le sue prime lampade. , prodotto e poi assemblato a mano in un laboratorio vicino a Venezia.

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Lampada di Adélie Ducasse, esposta alla Galerie Scène Ouverte, a Parigi STUDIO FLANEUR

La sua partecipazione alla Paris Design Week del 2022 è un trampolino di lancio che la proietta a Bon Marché, nelle principali fiere di design e alla galleria parigina Scène Ouverte, che la rappresenta e dove svela, in una mostra collettiva fino a fine gennaio, una serie di lampade smaltate in oro, rosa o bianco. Recentemente ha applicato il suo vocabolario delle forme anche a un divano chiamato Abstract Sofa e a un tavolino treppiede Roma.

adelieducasse.com

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Laetitia Møller

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Francia

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