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Libero dovrà spostare le antenne dei relè che aveva nascosto nei finti camini

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Editoriale Essonne

Pubblicato il

23 dicembre 2024 alle 19:46

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Gratuito perde definitivamente il confronto con il municipio di Yerres (Essonne). Il Consiglio di Stato ha sconfessato l'operatore, il quale dovrà spostarsi IL sei finti camini che aveva installato sul toit di un po' edificio alloggio in città per nascondere ses antenne relè.

La giustizia inizialmente si è pronunciata a favore dell'operatore

Il sindaco di questa città di 28.700 abitanti, Olivier Clodong si era opposto, con decreto del 1° ottobre 2019, alla “dichiarazione preventiva” depositata da Free Mobile per installare antenne relè mimetizzate in “camini già presenti” e “incassate rispetto alle facciate”.

Ma Free Mobile aveva sequestrato il tribunale amministrativo di Versailles, che inizialmente gli ha dato ragione. Il comune non si è fermato qui e ha fatto ricorso a sua volta alla corte amministrativa d'appello di Versailles.

“Nemmeno la costruzione su cui sono installate le antenne […]né i luoghi vicini d'aspetto disparato non presentano alcun carattere particolare, Inizialmente i giudici gli avevano dato torto.

E continua: “Le antenne saranno mimetizzate in camini di resina, simili nell'aspetto ai camini già presenti sull'edificio. […] Free Mobile è legittimata a sostenere che il sindaco ha commesso un errore di valutazione”.

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Finti camini che non rispettano le norme sull'altezza del PLU

D'altro canto, la città di Yerres aveva il diritto di invocare la “mancanza di comprensione” di Free nei confronti regole di altezza elencate nel suo Piano Urbanistico Locale (PLU).

Infatti, l’“eccezione” prevedeva un “ampliamento di una costruzione esistente” non l’ha trovato applicabile ai “lavori tecnici” come queste “antenne relè”, addirittura “mimetizzate da un camino artificiale”.

Free Mobile era stato quindi sconfessato e ha dovuto pagare 2.000 euro al comune de Yerres per le sue spese legali.

Rigetto del ricorso di Free da parte del Consiglio di Stato

Ma l'operatore di telefonia mobile si è rivolto al Consiglio di Stato: ha sostenuto che era necessario portare via queste antenne relè installate 84 rue Pierre-Brossolette per “un ampliamento della costruzione esistente” e che i “falsi camini” non dovrebbero essere presi in considerazione nel “calcolo dell’altezza”.

Ma, in una sentenza datata 14 ottobre 2024 e appena resa pubblica, la massima corte dell’ordinamento amministrativo francese si limita a constatare chenessuno dei “mezzi” invocati da Free Mobile non è tale da “consentire l’accoglimento del ricorso”.

CB / StampaPepper

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