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l’industria nautica ricorre ancora una volta alla disoccupazione tecnica

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“Il settore della nautica da diporto in questo momento sta soffrendo…” Una piccola frase che recentemente è tornata sulle bocche dei decisori economici locali della Charente-Maritime. Il presidente del Grand Pavois, Alain Pochon, ha dichiarato recentemente a “Sud Ouest”: “guardando le cifre, abbiamo l’impressione di un calo degli affari”. La Federazione delle Industrie Nautiche colloca infatti il ​​numero di immatricolazioni di nuove imbarcazioni in Francia al -23,1% nel periodo 2023-2024.

Un rallentamento che si traduce nel ritorno della disoccupazione tecnica, cioè di misure volte a ridurre o sospendere l’orario di lavoro di tutto o parte del personale per alleggerirlo di fronte alle difficoltà finanziarie congiunturali e per non licenziare i lavoratori in attesa giorni migliori.

Di fascia alta

Per beneficiare del sistema che dà diritto a un’indennità statale è necessario il via libera della Direzione dipartimentale per l’occupazione, il lavoro, la solidarietà e la tutela della popolazione (DDETSPP). Qualcosa che non accadeva più nel settore della nautica dalla fine della crisi Covid-19.

Nel 2022 nessuna azienda beneficiaria, nel 2023 una sola. Ma per i primi nove mesi del 2024, Xavier Gabillaud, direttore del DDETSPP in Charente-Maritime, conta otto aziende, per un totale di circa 300 dipendenti. In nove mesi lo Stato ha stanziato 700mila euro per sostenere le imprese di diversi settori. La sola nautica ha consumato il 27%.

Dobbiamo preoccuparci se Bénéteau, uno dei pesi massimi della nautica vandeana, attraversa un momento difficile a causa del ricorso massiccio alla disoccupazione tecnica? Specialista del settore presso France Travail, Nicolas Bertrand mette le cose in prospettiva. Certamente il numero delle offerte di lavoro diminuisce e i contratti a tempo determinato diventano sempre più rari. Ma “ci sono ancora assunzioni”. In particolare nella fascia alta (Dufour, Fountaine-Pajot, Amel, ecc.), molto presente nella Charente-Maritime e meno colpita dal rallentamento rispetto ai prodotti di fascia media. Abbiamo raggiunto il fondo dell’onda? Per i prossimi mesi è necessario vigilare.

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