Quasi cinque anni dopo, il Covid-19 continua a sollevare interrogativi sulla sua origine. Una commissione del Congresso degli Stati Uniti sulla pandemia ha pubblicato lunedì 2 dicembre un rapporto in cui ritiene che l'ipotesi della fuga da un laboratorio situato nella città di Wuhan, in Cina, resti l'ipotesi “più plausibile”.
La pubblicazione di questo rapporto avviene nel contesto di una recrudescenza, dopo l’elezione di Donald Trump, della rivalità tra Stati Uniti e Cina. La questione dell’origine della pandemia, tra eventuale trasmissione del virus tramite animale o fuga di laboratorio, ha così preso una svolta geopolitica, e lo fa da diversi anni.
Un “consenso” tra democratici e repubblicani
Il presidente rieletto Donald Trump, ad esempio, ripete – senza prove – che il virus è fuoriuscito da un laboratorio cinese. Senza decidere sulla questione, l’intelligence americana ha assicurato in un rapporto, datato giugno 2023, di non avere prove che indichino che il Covid-19 sia stato effettivamente creato in un laboratorio. La sottocommissione sulla pandemia di coronavirus è stata istituita nel febbraio 2023, quando il Partito Repubblicano ha riconquistato la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti.
Dopo due anni di indagini, 38 deposizioni o interviste e 25 udienze, la commissione ha fornito un rapporto di oltre 500 pagine, pubblicato lunedì 2 dicembre. “Questo lavoro aiuterà gli Stati Uniti e il mondo a prevedere, prepararsi, proteggersi e, si spera, prevenire la prossima pandemia”.ha dichiarato Brad Wenstrup, presidente di questa commissione, anche lui repubblicano eletto e podologo di professione.
Il rapporto vanta a «consenso» tra membri democratici e repubblicani su diverse questioni, in particolare sul fatto che “la possibilità che il Covid-19 sia emerso da un incidente legato ad un laboratorio o ad una ricerca non è una teoria del complotto”.
A sostegno della loro affermazione, gli eletti adducono cinque ragioni, tra le quali, affermano, il fatto che “il virus ha una caratteristica biologica non presente in natura”. Uno studio, pubblicato a settembre sulla rivista Cella, ha tuttavia fornito nuovi elementi che rafforzano l’ipotesi di trasmissione all’uomo da parte di animali infetti introdotti in un mercato di Wuhan alla fine del 2019.
L’opinione del Congresso americano non può essere dissociata dal contesto in cui è stata resa pubblica, quello della guerra commerciale tra Washington e Pechino. Mentre le relazioni diplomatiche sono rimaste tiepide durante il mandato di Biden, il ritorno di Donald Trump dovrebbe spingere la Cina a fare il secondo passo per rispondere alle sanzioni draconiane imposte alla sua industria.
Il presidente repubblicano, che aveva già tassato pesantemente i prodotti cinesi tra cui pannelli solari, acciaio e alluminio, ha promesso un nuovo aumento dei dazi doganali. Queste accuse – per quanto fondate possano essere – potrebbero quindi infiammare la situazione.
Scienza e coscienza
Abbiamo bisogno che tu porti nel dibattito pubblico la voce di un media libero, che rilanci le battaglie del mondo della ricerca e ne condivida le scoperte.
- COSÌ, Rivista dell'umanità è partner dell'Accademia delle Scienze dal 2015 per svelare ogni mese il meglio della ricerca scientifica.
- Su Humanité.fr, in rivista l'Humanité e ogni martedì in Umanitàtrova notizie scientifiche decifrate dai nostri giornalisti specializzati.
Aiutaci ad alimentare la riflessione sulle questioni etiche, politiche e sociali che accompagnano il progresso scientifico.
Voglio saperne di più!