COLLOQUIO. Covid-19: “Non possiamo dire che non ci sarà una nuova pandemia”

COLLOQUIO. Covid-19: “Non possiamo dire che non ci sarà una nuova pandemia”
COLLOQUIO. Covid-19: “Non possiamo dire che non ci sarà una nuova pandemia”
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l’essenziale
Si è appena aperta in Francia la doppia campagna di vaccinazione contro influenza e Covid-19. L’occasione per le autorità sanitarie di ricordarci che la battaglia contro il virus non si ferma per le popolazioni più vulnerabili, e che anche se la pandemia legata alla SARS-CoV-2 è alle spalle, è impossibile dire che ‘News won’ Non vedrò la luce domani. Questo è il messaggio che vuole trasmettere Antoine Flahault, epidemiologo e professore di sanità pubblica alla Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra.

Perché è fondamentale oggi ricordare l’importanza, per le popolazioni a rischio, della doppia vaccinazione, a cinque anni dall’inizio della pandemia Covid?

Per l’influenza le autorità pubbliche lo raccomandano da tempo. Ancora oggi si stima che sia responsabile di 10.000 decessi all’anno in Francia, anche se ufficialmente esistono solo da 1.500 a 2.000 certificati di morte con apposta la dicitura “influenza”. Per le popolazioni vulnerabili si tratta di una malattia che resta quindi pericolosa. E ovviamente il Covid lo è ancora di più. Perché è un virus che si comporta diversamente, con diverse ondate di contagio all’anno – ne abbiamo sperimentata un’altra quest’estate – e che è rimasto nel 2022 la quinta causa di morte in Francia. In piena pandemia era il terzo. Quindi rimane purtroppo molto elevata, soprattutto in inverno. Quindi è ovviamente opportuno prevenire tutto questo, e ricordare che gran parte dei ricoveri legati a queste malattie possono essere evitati grazie a questi vaccini, in particolare per le popolazioni più vulnerabili.

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Che importanza ha fare questo doppio vaccino?

Da un punto di vista strettamente scientifico, vi ricordo, il Covid circola tutto l’anno, quindi sarebbe necessario effettuare più campagne all’anno. Ma da un punto di vista strategico si è deciso – giustamente credo – di favorire una doppia campagna di vaccinazione antinfluenzale/covid, allo stesso tempo, per ottimizzare le possibilità di sostegno della popolazione. Perché i vaccini, oltre a una certa stanchezza, continuano a suscitare sfiducia. Ancora oggi sentiamo dire: “Mi sono vaccinato, ma mi sono ammalato lo stesso”. Sì, ma non sul serio. L’efficacia dei vaccini contro le forme gravi, quelle che vogliamo evitare a tutti i costi, è indiscutibile.

Gli effetti avversi del vaccino, in particolare contro il Covid, non aiutano a dare fiducia alla popolazione…

In effetti, la tolleranza non è molto buona. Ma attenzione a cosa significa “non molto buono”. Per i medici, purché non ti mandi in ospedale, è un’ottima tolleranza. Ora, i pazienti che sperimentano questi effetti collaterali, in oltre il 60% dei casi, avvertono stanchezza, febbre, dolore o addirittura disagio… Può metterti fuori combattimento e, ovviamente, le persone non sono abituate Quello. Però è risaputo, esiste per altri vaccini. Se vai in Brasile, dovrai vaccinarti contro la febbre gialla, e questo ti rovinerà per uno, più o meno due giorni. Per fare l’esercito c’era il vaccino contro il tifo, anch’esso difficilmente tollerabile. Quindi, certo, è spiacevole, ma quando si tratta di Covid, rimane un male necessario perché, anche se sei in buona salute, può salvare vite intorno a te.

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A che punto siamo con i rischi di una grave pandemia legata al SARS-CoV-2 oggi con la vaccinazione? Esiste una minaccia reale?

Non possiamo prevederlo, è molto difficile. Il Covid, su questa scala, nessuno se lo aspettava. Abbiamo quindi il dovere di umiltà su queste questioni. Quello che possiamo dire è che per quanto riguarda SARS-CoV-2 sono ormai più di 2.000 le varianti identificate, la stragrande maggioranza derivanti da Omicron, e vediamo che quasi tutte presentano lo stesso grado di virulenza. Il che è abbastanza sorprendente: il Covid di oggi è quasi uguale a quello del 2019. L’unica cosa che cambia è che è sempre più trasmissibile. Ma un giorno non potrebbe mutare in SARS-CoV-3 e diventare più pericoloso? Impossibile dirlo.

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