la riserva sanitaria è diventata una stampella del sistema sanitario?

la riserva sanitaria è diventata una stampella del sistema sanitario?
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““Senza riserve, affondiamo”: questo ci dicono a Mayotte”. Alice è un’ostetrica. “Passavo i miei turni correndo da un campanello all’altro”

dice, ricordando una missione con la riserva sanitaria in un reparto di maternità a Mayotte.“Ci sono missioni permanenti, in Guyana, Mayotte, ma anche nella Francia metropolitana” riferisce Marieun’infermiera di 43 anni andata in missione come riservista. “Non è una vacanza”

testimonia. “Ma ti permette di scoprire nuove regioni, nuovi servizi, altri modi di lavorare… Ho fatto molti progressi con la Riserva sanitaria. »Sono medici, infermieri, operatori sanitari, ostetriche… E sono coinvolti in questa rete di professionisti sanitari volontari, sotto la supervisione del Ministero della Salute, intervenuti in caso di forza maggiore. “È ancora in una situazione sanitaria eccezionale ed è limitata nel tempo” precisa Catherine Lemorton, dottoressa in farmacia e responsabile della riserva sanitaria.

“Per un uragano, un disastro naturale o anche un’epidemia di meningite, che richiede l’invio rapido di operatori sanitari per vaccinarsi…” continua. Le strutture sanitarie (ospedali, case di cura) fanno appello a volontari, attraversoaziende sanitarie regionali o con decreto ministeriale, dopo di che viene inviata un’allerta a tutti i riservisti, le cui professioni sono richieste. I candidati vengono poi selezionati in base al loro profilo, disponibilità e mobilità. La durata delle missioni può variare da pochi giorni a tre settimane.

“Non riusciamo mai a soddisfare completamente la richiesta, ma quando arriviamo ci accolgono a braccia aperte” aggiunge Catherine Lemorton.

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testimonia Sylvain Guérin, infermiere psichiatrico di 56 anni e referente della missione all’interno della riserva sanitaria.

“Ha cambiato la natura della nostra risposta con il rinforzo ospedaliero. »Intervenire in un’epidemia di dengue in Guyana, vaccinare a Mayotte, aiutare le vittime…

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