Crisi Covid: il governo ha condannato a pagare altri 126 milioni per la requisizione del Méridien de Nouméa

Crisi Covid: il governo ha condannato a pagare altri 126 milioni per la requisizione del Méridien de Nouméa
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Si trattava di uno degli anelli del sistema di lotta contro l’introduzione del coronavirus in Nuova Caledonia tra il 2020 e il 2021. La requisizione della Méridien de Nouméa alla fine costerà più del previsto. A marzo, il tribunale amministrativo ha condannato il territorio a pagare la somma totale di 630 milioni di franchi CFP, ovvero 126 milioni in più del previsto.

Camere e suite degradate nonché aree comuni durante il periodo di requisizione al tempo della crisi Covid. È ciò di cui accusa il governo la Nouméa Hotel Company, proprietaria del Le Méridien.

Una richiesta ascoltata dal tribunale amministrativo in una sentenza resa il 21 marzo.

In totale lo Stato dovrà pagare all’hotel poco più di 630 milioni di franchi. Non dovrà pagare l’intero importo, poiché l’esecutivo, tramite due decreti del 23 novembre 2022 e del 24 novembre 2023, ha già registrato il pagamento di 504 milioni di franchi CFP.

Un primo pagamento sotto forma di sussidio e risarcimento a fine requisito per i danni causati alla proprietà dell’albergo. Un secondo per compensare la perdita di fatturato durante i lavori di ristrutturazione del Le Méridien.

La Giustizia ritiene quindi che la somma non sia sufficiente e accoglie, in parte, la richiesta della SHN e chiede il pagamento di ulteriori 126 milioni.

D’altro canto, la giustizia non accetta il coefficiente di degrado del 20% applicato agli alberghi requisiti. Una richiesta però avanzata anche dal SHN.

Per il tribunale, il Méridien era stato ristrutturato nel 2015, per una somma di due miliardi di franchi, e l’edificio era in ottime condizioni alla data della requisizione. I lavori di riparazione non hanno quindi apportato alcun reale valore aggiunto.

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