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Questa attrice ha sofferto come “uno stupro, un’invasione” dopo un “lifting vaginale” non autorizzato

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Nel suo libro autobiografico “Brooke Shields non è permesso invecchiare”, la specialista in commedie romantiche made in Netflix annuncia di essersi sottoposta ad un’operazione ai genitali senza dare il suo parere.

Questo chirurgo si è preso la libertà di dare un’opinione sul corpo di una donna e di cambiare il disegno della sua vagina senza il suo consenso. Questo è quello che è successo all’attrice Brooke Shield.

Questo “piccolo bonus” gentilmente “offerto” da un chirurgo non è altro che “un’invasione, una specie di stupro, così strano”, confida Brooke Shields. L’attrice racconta nel suo libro di aver subito un’operazione che si è trasformata in un calvario.

19 anni fa, dopo numerosi sanguinamenti e irritazioni alla vulva, la star di Laguna Blu rivela che un medico le consigliò di eseguire una ninfoplastica, cioè una riduzione delle labbra per limitare lo sfregamento doloroso.

“Offerto un trattamento due in uno”

Ma una volta anestetizzato, il chirurgo plastico si è autorizzato, da solo e senza il consenso della sua paziente, ad “offrirle un trattamento due in uno”, oltre alla riduzione per la quale lei si è presentata, ha appreso di aver subito “un trattamento lifting vaginale”.

Lui le disse con un grande sorriso: “Ti ho operato per 4 ore e sai una cosa? Ti ho stretto. Ti ho dato un po’ di ringiovanimento (…) Dopo due figli, laggiù è molto meno tonico”.

Stordita, scioccata e sconvolta, non è stata in grado di reagire: “Niente indicava questa necessità di essere più stretta, più stretta, più solida o più giovane, soprattutto in questo posto”, dice l’attrice. Questa decisione unilaterale non è stata priva di conseguenze: “Il risultato non mi è piaciuto. Sentivo una differenza nel mio corpo, cosa che non mi piaceva. La procedura non ha migliorato il mio piacere sessuale”.

“La vergogna non è più un’opzione”

Per diversi anni lo sapeva solo il suo ginecologo “infuriato per questo atto irreversibile”. “Ero inorridito (…) Quest’uomo aveva modificato il mio corpo senza il mio consenso e pensava di avermi fatto un favore con questa ‘alterazione bonus’. Il principio stesso mi ha fatto arrabbiare moltissimo”. Al compagno però non ha detto nulla, spiega: “In fondo forse era perché mi chiedevo se questo intervento gli facesse bene, per il suo piacere. È pazzesco che io abbia avuto questi pensieri.”

Ovviamente nulla autorizzava questo chirurgo a decidere per questa donna se “ringiovanire o meno la sua vagina”. “Mentirei se dicessi che non mi vergogno di condividere queste informazioni molto intime”, ha scritto, “ma se vogliamo cambiare il modo in cui ci avviciniamo e parliamo della salute delle donne, dobbiamo affrontare queste questioni scomode ma molto domande vere.” E per ricordare: “La vergogna non è più un’opzione”.

Un silenzio di cui oggi l’attrice dice di pentirsi. “Non aveva il diritto di fare quello che ha fatto. Se ciò accadesse a me oggi, lo direi ovunque e farebbe subito notizia. »

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