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Abbiamo visto sul palco l’unica di Camille Cottin e siamo rimasti delusi!

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CNon è mai un buon segno quando ti concentri così tanto sull’ambientazione di uno spettacolo. Nell’unico in scena di Camille Cottin, attualmente in mostra al Théâtre des Bouffes-du-Nord di Parigi, passiamo molto tempo a contemplare il sipario che copre il fondo del palco. È più un colore lavanda, glicine, malva o lilla? La domanda ci tormenta per quasi un’ora. Non è la recitazione dell’attrice ad essere in questione qui. Questo è estremamente accurato. L’attrice non si risparmia sul set.

Piuttosto, è il testo a confondere immediatamente lo spettatore. Per il suo ritorno sulle scene, Camille Cottin ha scelto di adattare un testo radicale: il romanzo sulfureo di Katharina Volckmer, intitolato non senza provocazione Gallo ebreo. Pubblicato inizialmente dalle Editions Grasset nel 2021, da allora tradotto in tutto il mondo, questo libro racconta in prima persona la storia di una giovane donna tedesca che, come la sua autrice, classe 1987, si è trasferita in Inghilterra. Esprime i tormenti psicologici di una trentenne che ha completamente perso l’orientamento.

Testi radicali

La trama è abbastanza semplice. Una donna chiede ad un medico di eseguire un delicato intervento chirurgico: un trapianto di genitali maschili. Alla vigilia dell’intervento, mentre il chirurgo esegue varie visite ginecologiche, la narratrice confida cosa l’ha portata a considerare questo cambiamento estremo. Lo sapevamo I monologhi della vagina di Eve Ensler. Arriva il momento del soliloquio […] Per saperne di più

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