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“Come papà, mi preoccupo per mio figlio”

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Perché hai scelto il tema scolastico per il tuo nuovo spettacolo?

“Mi hanno incuriosito tutte le notizie che sentiamo nell’ambiente scolastico. Mi sono chiesto cosa potevo fare al mio livello per disinnescare i problemi, con un tocco di leggerezza. Per ogni comico il tema della scuola è il pane benedetto, perché unisce tutte le generazioni e fa rivivere ricordi per tutti, indipendentemente dal livello di istruzione raggiunto. »

Perché dipingi un ritratto della “Nuova Scuola” attraverso l’esperienza di tuo figlio?

“Come papà, mi preoccupo per mio figlio quando sentiamo parlare di violenza contro gli insegnanti e di bullismo a scuola. Il fondamento di un Paese è la sanità e l’istruzione, che sono sempre più sotto attacco. Faccio il punto della situazione tra vecchia e nuova scuola, senza giudizio e sempre con tono umoristico. La cosa divertente è che non importa l’età, troviamo sempre il maestro con gli occhiali pazzeschi, l’insegnante sfinito o una figura che ci ha lasciato un segno. »

Che tipo di studente era il piccolo Booder?

“Ero uno studente che si accontentava sempre della media con voti come undici e mezzo. Gli insegnanti mi dicevano che non stavo facendo abbastanza, ma io ridevo con i miei compagni di classe. È qui che mi sono fatto le ossa, senza sapere che avrei fatto la mia carriera. Il mio primo pubblico è stato nel quartiere alle 10e quartiere di Parigi e a scuola. All’epoca non avevamo accesso al mondo dell’arte, del teatro, del cinema, quindi non potevamo identificarci con modelli che raccontassero la vita quotidiana dei quartieri. Pensavo addirittura che i comici in TV non fossero pagati e che facessero i clown per divertimento (ride). »

Perché hai programmato un appuntamento a La Plagne?

“Sono nella squadra in cui voglio giocare ovunque. Potrei accontentarmi di fare Zenith per tre mesi e basta, ma non è il mio stile. Mi piace scalare la montagna per suonare in un locale piccolo. Mi piace ancora incontrare il mio pubblico e scambiare ricordi e foto. Alcuni tornano quattro anni dopo e i bambini che erano sono diventati adulti. Suscitare l’interesse dello spettatore, indipendentemente dalla sua ubicazione, è già di per sé un successo.

“Scio poco e per ragioni assicurative non posso correre troppi rischi”

La montagna è un ambiente che conosci?

“Quindi non scio troppo e per ragioni assicurative non posso correre troppi rischi. Ho già comprato le calze, i guanti, il cappello per non morire di freddo. Già mi immagino mentre prendo il sole in terrazza osservando il paesaggio, con il mio tè. La risata rimane la migliore medicina per riscaldarsi. »

Spettacolo Ah… Scuola Martedì 21 gennaio alle 20,30 presso la sala polivalente L’Alto a La Plagne-Montalbert. Completare.

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