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“Il teatro d’oggetti ha il potere di parlare all’anima del bambino presente in ognuno di noi”

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Audrey Boudon durante una rappresentazione del suo spettacolo “Tanto peggio per King Kong!” » al centro culturale Grain de sel a Séné (Morbihan), 1 ottobre 2024. FRANCK RONCIÈRE

“Ho scoperto il teatro quando ero bambino. Mio padre mi ha iscritto a un seminario. Era a Marsiglia, ho preso parte a degli spettacoli e mi sono divertito. » Dall’inizio del nostro incontro con l’attrice Audrey Boudon, 46 anni, nella Grande Galleria dell’Evoluzione del Museo Nazionale di Storia Naturale, a Parigi, l’infanzia occupa un posto speciale. In mezzo al chiasso delle scolaresche, numerose in questo venerdì mattina di novembre, ricorda con piacere la sua, piuttosto felice, tra Marsiglia, dove ha trascorso qualche anno, e Lille, dove è nata ed è tornata a vivere a età 13-14 anni.

Con una passione per il palcoscenico confermata nel tempo, al punto da scegliere una scuola con opzione teatrale che gli ha permesso molto presto di allestire spettacoli con professionisti. Fino al conservatorio di Lille, dove studiò sotto la direzione di Jean-Michel Branquart e strinse amicizia con altre due attrici apprendiste, Camille Elleboudt e Samira Mameche. Tutti e tre hanno fondato una compagnia, Maniaka Théâtre, nel 2002, quasi subito dopo aver terminato gli studi.

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