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Romanzo di Kermadec: Per il nipote di Jane Birkin la scomparsa della madre Kate Barry “non è casuale”

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Il resto dopo l’annuncio

Dal 10 gennaio all’8 marzo 2025, una mostra fotografica dal titolo “Interstizi: Kate Barry e il paesaggio. L’occasione per tornare al lavoro della fotografa e figlia di Jane Birkin, scomparsa nel 2013. Nota per il suo stile sobrio e intimo, la figlia del compositore John Barry ha documentato brillantemente momenti di vita con rara sensibilità. Discreta, Kate Barry ha combattuto contro i propri demoni, particolarmente legati a periodi di dipendenza… In occasione di questa mostra, suo figlio Roman de Kermadec è intervenuto sulle colonne della rivista Gala. Ritorna al legame con la nonna, a quello con la madre defunta ma anche ai dubbi sulla morte di quest’ultima. Sul suo posto all’interno di una tale tribù di artisti, il musicista ha spiegato che lo era “difficile” per trovarlo.

“La mia vera passione è la musica. Ho iniziato a scrivere canzoni quando ero adolescente. Con i miei amici suonavamo tutta la notte nella mia cantina. Il custode impazziva. [Rires.] Lavoro nel mio settore da sempre. Oggi vorrei che il mio lavoro uscisse dall’ombra”ha ammesso. Molto vicino a sua zia Lou Doillon, con la quale ha solo 5 anni di differenza, Roman de Kermadec ha confidato che lei era spesso lì quando sua madre lo affidava a sua nonna. “Per me era come una sorella maggiore”ha aggiunto. Una famiglia molto unita che ha dovuto affrontare una tragedia terribile, quella della morte di Kate Barry nel 2013. Morta a soli 46 anni dopo essere caduta dal quarto piano del suo appartamento, situato nel 16° arrondissement di Parigi, la sua morte è stata uno shock. “Non riuscivo più a respirare. Spero che un giorno potrò guardare di nuovo Parigi, senza che sia doloroso.”, aveva confidato perfino Charlotte Gainsbourg nelle colonne di Telerama. Da parte sua, lo ha ammesso il figlio del fotografo Gala Quelloaveva dei dubbi su questo autunno. Secondo lui, quest’ultimo non lo sarebbe “accidentale”: “Non lo sapremo mai. Quel giorno stavo girando e mi sentivo davvero male, come se avessi intuito che stava succedendo qualcosa… tornai a casa e ricevetti questa famosa telefonata…”ricordava tristemente il padre di John.

Un dovere da ricordare

Sul ruolo di sua madre nella sua vita, il musicista era pieno di elogi. “Ha resistito, nonostante i suoi problemi. Penso che si sia ripulita per me. Mi ha preso, è andata in disintossicazione e poi ha fondato il suo centro, La Maison de Kate, che ha celebrato il suo 30° anniversario in ottobre. “I cani non non fare gatti.”ha ammesso. Orgoglioso che il lavoro di Kate Barry continui a risuonare dopo la sua morte, Roman de Kermadec ha concluso: “È il mio patrimonio e devo riportarlo in vita attraverso queste mostre. Il suo lavoro merita davvero di essere visto da quante più persone possibile. Finché sarò qui, lo terrò in vita come meglio posso.”.

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