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“Ho mollato tutto per dedicarmi alla scrittura per sei lunghi anni”

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Anne Parillaud partecipa al red carpet di apertura del 42° Torino Festival 2024 (Torino, 22 novembre 2024).
Daniele Venturelli / Getty Images

Vivendo vite diverse dalla propria, hanno bisogno
scrivere per ritrovare se stessi. Sette personalità evocano questo nuovo spazio di libertà e creazione. Per l’attrice, scrivere sembra ovvio.

“Se non ho fiducia in me stesso, ho sempre avuto fiducia nella vita. Con questa idea che mi porterà sempre dove ho bisogno di essere. Questo è quello che è successo con il mio primo romanzo, Gli abusati *. Prima del 2016, e delle mie prime parole su una pagina bianca, la scrittura non faceva affatto parte della mia esistenza, o sotto forma di desiderio sopito e inconscio. È stata come una rivelazione, ovvia. Ho mollato tutto per dedicarmi ad esso per sei lunghi anni. L’intensità di vita che c’è nella scrittura è così potente, ricca, che non ci accorgiamo che il tempo passa. Niente ha più valore. E io che sono indipendente, solitario, selvaggio per natura, questo isolamento mi ha totalmente sedotto.

Come se finalmente avessi una scusa per vivere tutto ciò che mi costituisce e accettare ciò che sono veramente. Le parole ti danno la libertà di immaginare te stesso, rivelando verità, cose difficili, drammatiche, negate. Se i ruoli cinematografici mi hanno permesso di approcciarmi attraverso i personaggi, la scrittura me lo ha rivelato. E mi ha portato un’incredibile condivisione con il lettore. Sullo schermo come sul palco c’è sempre una distanza tra chi guarda e chi è guardato. Come autore, andiamo alle fiere e incontriamo persone. È un passo travolgente, soprattutto quando ti raccontano cosa li ha commossi o li ha aiutati a capire cose su se stessi.


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È incredibile anche vedere l’eroina del suo romanzo vivere attraverso le parole degli altri, e lo sarà ancora di più quando il progetto di adattamento cinematografico vedrà la luce (presto, spero). Ho sempre desiderato scrivere un libro prima di fare un film, un modo per accertarmi delle mie capacità e della mia determinazione nel realizzare da solo una creazione artistica. Ora che è finito, tutto ciò che resta da fare è… mettersi dietro la telecamera! A meno che la scrittura del mio secondo libro, di cui sto affrontando la seconda metà, non mi porti più lontano dai set…”

* Gli abusati, Edizioni Robert Laffont, 2021.

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