Originario di Trappes, nella regione parigina, Omar Sy è tifoso dell'Olympique de Marsiglia. Una scelta che può sembrare sorprendente e che il principale interessato ha giustificato nello spettacolo “The Bridge”, presentato in particolare da Aurélien Tchouaméni, al quale è stato invitato in compagnia del rapper SDM e del comico Fary.
“L’OM è la Champions League, è Basile Boli, è Papin, è Waddle, è tutto questo! È la storia…”, ha spiegato per primo l’attore di “Intouchables”. Omar Sy paragonò il Marsiglia degli anni '90, che lo fece sognare, al PSG dell'epoca, di cui ricordava soprattutto la squadra extrasportiva.
L'attore cita in particolare i problemi di razzismo che allora erano ricorrenti al Parco dei Principi, soprattutto nella tribuna di Boulogne, allora occupata dagli ultras Kop di Boulogne con forti tendenze di estrema destra. “All'epoca in cui andavamo a vedere le partite al Parco c'erano solo gli skinhead. I Boulogne Boys sono skinhead, erano molto, molto forti all'epoca”, spiega.
Abbastanza per calmare l’attore di punta della serie “Lupin”. “Siamo adolescenti, quando vogliamo andare al Parco dobbiamo andare in squadra, altrimenti non si può andare. Il Parco è noioso”, ha continuato nello spettacolo. Omar Sy, grande amico di Nicolas Anelka, confida però di aver sempre “tifoso per le squadre in cui Nico ha giocato”, compreso il PSG tra il 2000 e il 2002. “Quando era a Parigi, eravamo sempre al Park. »
Nella stessa intervista, l'attore 46enne ha anche spiegato le ragioni che lo hanno spinto a sostenere l'OM, in particolare il rapporto del club con il suo Paese d'origine, il Senegal. “E in più, se si guarda alla storia del club marsigliese, è il club francese più senegalese. Alla sua guida c’era addirittura un presidente senegalese (Papa Diouf). Quindi ovviamente ho un attaccamento speciale. (…) Non possiamo farci niente, è un loop. »
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