Donald Trump non è ancora alla Casa Bianca e il Canada è sottosopra. In questo brutto film che ha l’aria di Cena per idiotiJustin Trudeau interpreta il ruolo principale del tacchino scherzoso. Appena tornato dalla cena americana del Ringraziamento a Mar-a-Lago, il primo ministro, indebolito dopo nove anni al potere, è stato descritto come un semplice governatore di un ipotetico 51esimo stato degli Stati Uniti. Va detto che il leader liberale a volte ha il dono di mettersi nei guai. Uno sguardo al caos delle ultime sei settimane che non fa ben sperare per i prossimi quattro anni.
Nemmeno sei settimane
Schermata X @JustinTrudeau
Questo è quanto tempo è passato da quando Donald Trump è stato eletto. Sembra più un anno, le ultime settimane sono state così movimentate a Ottawa. Justin Trudeau si è riavvicinato al suo miglior nemico, di cui non ha assolutamente sentito la mancanza, per congratularsi con lui 24 ore dopo la sua vittoria. Il commercio tra i due paesi è stato discusso fin dall’inizio. Justin Trudeau sospettava che due settimane dopo Donald Trump gli avrebbe inviato un enorme sfogo diplomatico? Elon Musk, il nuovo migliore amico di Trump, ha dato il tono alla relazione poco dopo le elezioni presidenziali, scrivendo sul suo social network X che Justin Trudeau non avrà ancora molto tempo come primo ministro. Era solo l’inizio.
La bomba
Verità Sociale
Ogni buon film si apre con una scena incredibile. Donald Trump ha piazzato la sua bomba in un messaggio sui social network un lunedì sera: tariffe al 25%, ovvero l’equivalente di una recessione garantita in Canada. Il panico si è diffuso ovunque nei capoluoghi di provincia. Justin Trudeau, il capitano del Team Canada, non se lo aspettava. Poche ore dopo, aveva Trump in linea. Le “buone chiacchiere” non hanno posto fine alla minaccia dei dazi. Il Canada sarebbe in parte responsabile dell’“invasione” dei migranti e del fentanil negli Stati Uniti, anche se si tratta di una goccia nell’oceano. Secondo Trump, le tariffe rimarranno in vigore finché questa situazione non verrà interrotta. Sarebbe durante questa conversazione che Trudeau e Trump hanno promesso di vedersi per il Ringraziamento americano.
Un successo?
Account X di Dave McCormick
Che bella mossa! Justin Trudeau, con discrezione, è riuscito a farsi invitare e ad andare a Mar-a-Lago per il suo primo tête-à-tête con Donald Trump. Tre ore a parlare di commercio, prezzi… e musica! Trump usa il suo iPad per suonare composizioni del grande Montrealer Leonard Cohen. Le foto emerse dall’incontro li mostrano sorridenti, fianco a fianco. I primi echi arrivano dal versante canadese. Ovviamente descriviamo il tutto come un successo. Nessuna promessa da parte di Trump, ma discussioni buone e franche sulla via da seguire, con membri molto influenti della cerchia ristretta del prossimo presidente. Fino a…
Salve, signor governatore
Schermata
Passa qualche giorno e tocca all’entourage di Trump raccontare ai media americani la loro versione della serata di Mar-a-Lago. Una versione meno rosa confetto di quella canadese. È stato da Fox News che abbiamo appreso che Trump, durante una cena, ha scherzosamente proposto che il Canada diventi il 51esimo stato americano se non sarà in grado di vivere senza il suo mercato. In bocca al giornalista di Fox News la battuta suona più come una presa in giro. Un modo per Trump di gonfiare il petto e ricordarci chi, dei due, tiene la punta del bastone.
Legault parla alle sue spalle a Parigi
Foto tratta da X, FRANÇOIS LEGAULT
Contro ogni previsione, Justin Trudeau ha scelto di restare a casa invece di recarsi all’inaugurazione della cattedrale di Notre-Dame a Parigi. François Legault, dal canto suo, compie il viaggio vorticoso che diventerà storico quando riesce a parlare con Trump per una decina di minuti. François Legault coglie l’occasione per parlare alle spalle di Justin Trudeau, dicendo che è d’accordo con Trump sulla frontiera e aggiungendo che lui stesso tormenta da anni il Primo Ministro per risolvere il problema. Ahi!
L’arte di auto-sbucciare la banana
Schermata del CPAC
Nel mezzo di una tempesta, perché provocare la bestia? Questa è la domanda che tutti si sono posti dopo che Justin Trudeau ha affermato in un discorso martedì sera che gli americani hanno negato i progressi voltando le spalle a Kamala Harris perché è una donna. Un modo per dire che gli elettori hanno sbagliato la scelta di Donald Trump, più volte accusato di molestie e stupri. Justin Trudeau evidentemente non si è fatto nessun amico a Washington con la sua dichiarazione, che ha fatto il giro del web, lui che ne ha già pochissimi nella nuova amministrazione.
La testa del turco
X
Un “coglione”, un “idiota”, un “deficiente” insopportabile: scegli la tua traduzione. Elon Musk non ha digerito il fatto che il nostro Primo Ministro abbia suggerito che gli americani abbiano scelto male il loro prossimo presidente. Il divario tra i liberali di Justin Trudeau e la futura amministrazione Trump è sempre più evidente. Fox News, il canale di notizie 24 ore su 24 preferito da Trump, è intervenuto definendo il nostro primo ministro un uomo effeminato e chiedendogli quale marca di assorbenti utilizzasse. Molto chic, tutto questo…
Tutto è bene quel che finisce…?
Getty Images tramite AFP
Nel film del 1998 con Thierry Lhermitte e Jacques Villeret, la cena idiota non avviene mai. I due uomini alla fine si riconciliano prima che appaiano i titoli di coda. Un bellissimo finale che purtroppo non sarà quello tra Justin Trudeau e Donald Trump, che nella vita reale non hanno quasi nulla in comune.
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