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“Mio padre taceva per obbedienza”

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UN UOMO, UNA VOCE – In un libro scritto con il cuore, il figlio del liberatore di Kolwezi, allora comandante della 2 REP, riabilita la figura di questo colonnello ingiustamente offuscata dal Partito comunista francese.

Quando qualcuno dice Fashoda, noi pensiamo a Marchand. Se viene fatto il nome Koufra rispondiamo subito Leclerc. E se per caso la discussione continua e viene menzionato Kolwezi, salta fuori il nome di Erulin. Ciò dimostra quanto questa operazione aviotrasportata, la prima di questo genere dalla fine della guerra d’Algeria, abbia lasciato il segno. Un comandante, un generale, un colonnello. Uno dei trittici su cui poggia l’esercito francese.

Mentre era il salvatore di migliaia di europei, una grande ingiustizia arrivò a contaminare la gloria di Erulin. Ciò è dovuto ad una campagna di calunnie condotta dall’Unione Sovietica Umanità e dal Partito Comunista Francese, che allora era agli ordini di Mosca. Poiché Fabien Roussel, il suo attuale segretario nazionale, sembra più comprensivo e sensibile della sinistra wokista e islamista di Mélenchon, Faure e altri Tondelier, troppo spesso dimentichiamo che il PCF è stato per lungo tempo un nemico interno. Il libro di Arnaud Erulin, ultimo dei tre…

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