La casa di moda di proprietà dei Wertheimer si è presa il tempo di nominare un nuovo pensatore per gestire i suoi atelier, mentre il settore del lusso sta attraversando un rallentamento economico globale. Un trend al ribasso che però non ha toccato Chanel, visto che nel 2023 la maison delle due C intrecciate ha incassato 19,7 miliardi di dollari, in aumento del 15% rispetto al 2022. Posta in palio mostruosa e quindi, questa domanda che l’accompagna: che, quindi, subentra al monumento di Lagerfeld, soprattutto da quando Virginie Viard aveva beneficiato della sua aura, lavorando direttamente accanto al reinventatore di Chanel, dopo Gabrielle.
Chi succede a Dries Van Noten alla guida della sua casa di moda?
Il franco-belga Matthieu Blazy, che ha lasciato La Cambre Modes nel 2007, era atteso da diverse settimane, soprattutto da quando avevamo osservato il talento con cui aveva reinfuso energia a Bottega Veneta. Notato da Raf Simons all’indomani della sua sfilata di fine studi, Blazy ha avuto una serie di mentori prestigiosi che avevano visto le sue capacità. Prima con Raf Simons, poi fregato da Margiela. Nel 2014, la papina della stampa di moda, Suzy Menkes, scriveva, uscendo dalla sfilata di Margiela: “È nata una stella“parla di Matteo. Nel frattempo, il designer ha lavorato al fianco dell’alternativissima Phoebe Philo, da Céline, e ancora con Raf Simons da Calvin Klein, a New York. Ha attraversato nuovamente l’Atlantico per lavorare per gli italiani nel 2020, reinventando il lusso, con il suo spettro generazionale. È stato un successo. Capiamo che Chanel lo desiderasse.
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