Questo giovedì 5 dicembre 2024, Léa Salamé ha ricevuto Noémie Merlant per il suo film, Le donne al balcone, da scoprire al cinema l’11 dicembre. L’occasione per il giornalista di France Inter di fargli domande sui personaggi di questo lungometraggio.
In particolare una donna, che ci ricorda Maryline Monroe.
“È un po’ volgare sì, perché Maryline scoreggia nel film. Quindi è viva e non solo un’immagine patinata”confida poi al regista che desidera decostruire il più possibile gli stereotipi. E ora Léa Salamé si diverte a fare un’osservazione in diretta:
“Sì, perché le donne scoreggiano. Ecco come stanno le cose”.
Noémie Merlant in totale accordo con Léa Salamé
Un’osservazione che si addice perfettamente a Noémie Merlant:
“È così, e sì, per me Maryline incarna davvero questa donna, che ammiro, intelligente, murata in un’immagine fatta da uomini e per gli uomini. Quindi avevo bisogno di affrontare questa cosa, di liberarla con i suoi amici”.
Invitato sul set del Quotidien qualche giorno fa,
Anche Noémie Merlant è tornata al bisogno di fare il film per guarire se stessalei che ha vissuto momenti molto bui. Vittima di stupro e violenza coniugale, ha parlato di lei il regista “bisogno di esternalizzare”. “Inoltre, lo stupro coniugale che ho potuto sperimentare”ha aggiunto, spiegando che questo argomento “mancanza di rappresentanza” sullo schermo. “Penso che sia un film catartico, un film che calma e che, spero, ci rende consapevoli di certe cose”, ha chiarito.
“La volgarità è molto più spesso attribuita agli uomini e accettata per gli uomini”
Con questo lungometraggio Noémie Merlant vuole assolutamente lanciare messaggi forti. “Oltre ad avere un momento al cinema, spero che il film susciti consapevolezza e dibattito”.
Per quanto riguarda le scene che mescolano volgarità, Noémie Merlant ha indicato: “La volgarità è molto più spesso attribuita agli uomini e accettata per gli uomini. Tra le donne è sempre più complicato accettare questa volgarità quando francamente tra noi siamo tutte altrettanto volgari. Volevo passare attraverso la volgarità per sfondare questa immagine su carta patinata, per rendere queste donne soprattutto umane, meno misteriose e meno sessualizzate”.