Angelina Jolie ha fatto un grande passo avanti nella sua battaglia contro Brad Pitt per la proprietà della loro tenuta vinicola francese, costringendolo a consegnare documenti e comunicazioni relativi alle accuse di violenza contro di lei e i loro figli.
Un risultato in arrivo? Nel bel mezzo del contenzioso che circonda la loro tenuta vinicola, Château Miraval, un giudice ha ordinato a Brad Pitt di fornire documenti e comunicazioni relativi alle accuse di violenza domestica mosse da Angelina Jolie. Secondo l’avvocato dell’attrice, Paul Murphy, queste prove potrebbero dimostrare che Pitt ha cercato di nascondere “abusi, bugie alle autorità e anni di insabbiamento”.
“Non ha mai sporto denuncia, ha lasciato tutti i loro beni ed è stata proprio lei a tentare di vendergli l’attività. Fino ad oggi, il signor Pitt non è mai stato ritenuto responsabile delle sue azioni e ha sempre controllato Miraval e l’azienda vinicola, ma pretende sempre di più. “Lei vuole che tutto questo finisca, i bambini vogliono che finisca e il signor Pitt dovrebbe concentrarsi sulla guarigione della loro famiglia, non su azioni legali”, ha continuato, aggiungendo che il suo cliente era pronto a difendere i loro diritti se necessario.
Una vicenda parzialmente conclusa
In risposta, una fonte vicina a Brad Pitt ha dichiarato in esclusiva a Us Weekly martedì 26 novembre che la decisione era “in gran parte irrilevante perché ha già fornito una notevole quantità di materiale”. Il giudice Lia Martin ha però accolto la richiesta degli avvocati dell’attrice, i quali sostengono che l’ex marito avrebbe cercato di costringerla a firmare un accordo di non divulgazione (NDA) per impedirle di discutere del presunto abuso, riferendosi a un incidente accaduto durante un furto nel 2016 che avrebbe fatto precipitare la loro separazione, in cambio dell’acquisto delle sue parti del patrimonio. Brad Pitt è stato assolto dalle accuse di abuso da parte dei servizi di protezione dell’infanzia.
Il conflitto su Château Miraval risale al 2022, quando l’attore fece causa alla madre dei suoi figli per aver venduto illegalmente le sue azioni senza il suo consenso, in presunta violazione di un accordo reciproco.
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