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Audrey Lamy accusata ingiustamente della sindrome del bambino scosso

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Audrey Lamy è attualmente protagonista del film di John Wax, In infradito ai piedi dell'Himalaya. L'attrice interpreta il ruolo di una madre totalmente sopraffatta da suo figlio. Soffre infatti di un grave disturbo dello spettro autistico. Questa commedia drammatica ci riserva molti momenti toccanti. Possiamo vedere a Audrey Lamy è incredibile in senso strettodate la risposta a questo ragazzino al quale non possiamo che affezionarci.

Le riprese sono state un momento molto speciale per l'attrice. Infatti, oltre alla lontananza dai suoi cari, è stata quasi aggredita da un passante durante una scena particolarmente intensa. Più paura che danno, alla fine, per la sorella di Alexandra Lamy, che conferma con ogni nuovo film il suo status di attrice che conta.

Aneddoto sulle riprese di Audrey Lamy

Interrogato dai giornalisti di Allocineha condiviso Audrey Lamy un ricordo delle riprese che sarebbe potuto andare molto storto. La vita di una madre è spesso complicata, quindi quando aggiungi un bambino con autismo, può diventare rapidamente insopportabile. È questa sofferenza che la sorellina di Alexandra Lamy ha cercato di rappresentare. Purtroppo per lei, una delle scene girate all'aperto ha visto l'intervento di un passante per tentare di fermarla mentre scuoteva il suo finto bambino.

“È stato davvero spaventoso. In effetti, stavamo girando in una strada, ma la telecamera era in un bar dall'altra parte della strada, quindi non sapevamo che stessero filmando. (…) Il bambino dopo un po’, Lo prendo e lo scuoto e mi sembra molto reale. Non mi rendo conto che ci sono persone vere intorno a me. Solo dopo ho capito. C'è un signore che ovviamente è venuto e tanto meglio, c'è gente che si muove. Mi hanno quasi preso un pugno sul nasoma allo stesso tempo, tanto meglio”.

L'assenza dei suoi figli durante le riprese

Queste riprese, durate quasi due mesi, sono state anche un'occasione per Audrey Lamy di realizzarsi quanto le mancavano i suoi figli. Questa assenza è stata probabilmente rafforzata dal tema estremamente toccante del film. Ha anche ammesso durante un'intervista con Laurent Delahousse di averlo fatto a volte si trasferisce al suo giovane compagno Eden Lopes.

“Sono piccoli: ho un bambino di 8 anni, Léo, e una bambina di 3 anni, Alma. Mi sono mancati così tanto. (…) Mi sono impossessato completamente di Eden, la mia giovane compagna che ha l'età di mio figlio. Quando lo bacio e dico: “Sei il mio amore, tesoro”non c'era nel testo, è la madre che parla”. Un film comunque magnifico, da non perdere in nessun caso.

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