Sofia di Spagna è una presenza regolare ma discreta sulla scena reale da oltre 60 anni. La Regina Emerita, che il 2 novembre ha festeggiato il suo 86esimo compleanno, è sempre stata una donna elegantissima e di incredibile classe. La moda, molto presente nel suo guardaroba, è sempre stata interpretata con sobrietà, cosa che forse ha ostacolato l’apprezzamento del suo stile. Ma per noi resterà sempre, a modo suo, un’icona della moda. Ecco perché.
Sofia di Spagna aveva la regalità nel sangue. Nata in Grecia nel 1938, è la figlia maggiore dell’allora principe ereditario, Paolo (che in seguito divenne re degli Elleni), e Federica de Hanovre. E’ suo fratello Costantino succeduto al trono greco, sposato a sua volta Anna Maria di Greciasorella di Margherita II e di Benedetto di Danimarca. Essendo imparentata con le case reali di mezza Europa, non le fu difficile trovare un marito del suo rango, come aveva desiderato sua madre.
L’anello di fidanzamento
La sua storia d’amore con Juan Carlosfuturo re di Spagna che è anche suo cugino di terzo grado, inizia dopo vari incontri l’8 giugno 1961 in occasione del matrimonio di EdoardoDuca di Kent, e Katharine Worsley. Il 13 settembre dello stesso anno fu annunciato il fidanzamento. L’anello con rubini e diamanti che suggella la promessa ha una storia curiosa. Si ritiene che sia stato realizzato con l’oro di due monete risalenti all’epoca di Alessandro Magno.
La proposta di matrimonio fu apparentemente piuttosto insolita: si racconta che Juan Carlos le gettò la scatola contenente il prezioso gettone, dicendo: “Sofi, cógelo!” » [Sofia, attrape- !]. E lei l’ha colto.
L’abito da sposa di Sofia
Il matrimonio tra la figlia del re greco e l’erede al trono di Spagna fu celebrato in pompa magna il 14 maggio 1962 ad Atene secondo tre riti, uno cattolico, l’altro civile e l’ultimo ortodosso. Vista la location, l’outfit del matrimonio non poteva che essere maestoso. La principessa Sofia, allora ventitreenne, si rivolse a Jean Dessès, uno dei sarti più rinomati dell’epoca, che aveva il vantaggio di essere greco e di avere un proprio laboratorio non solo ad Atene ma anche a Parigi. Sappiamo che per l’abito, oggi esposto permanentemente nelle sale del Palazzo Reale di Aranjuez trattato come un’opera d’arte, furono utilizzati i migliori tessuti in circolazione.
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