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Margaux Cassan, la pelle degli altri

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RITRATTO – In questo romanzo autobiografico, lo scrittore e filosofo analizza la generazione degli anni ’80 – di cui fanno parte i suoi genitori – che ha fatto dell’abbronzatura un indicatore sociale.

Cosa hanno in comune Donald Trump, Jack Lang e Jacques Séguéla? Tic-tac, tic-tac… Nessuna risposta? Guarda da vicino! Qualunque sia la stagione, che sia ventosa o piovosa, questi tre “boomers” sfoggiano un viso abbronzato che spazia dall’albicocca al pesca sanguigno. Spesso derisa, questa eterna miniera di Carambar ha tuttavia plasmato la leggenda di queste icone contemporanee.

Un’altra domanda: perché si impongono questa buffa carnagione? Ambizione, vediamo! È questo l’argomento del personalissimo romanzo di Margaux Cassan che seziona l’abbronzatura con i suoi Ultravioletto, a Grasset. Evocando grandi filosofi o anche la sua vita quotidiana, lo scrittore, autore di una biografia di Paul Ricoeur, naviga dal Re Sole a Icaro con, come sfondo, il melanoma di sua madre, lo stigma velenoso di una vita troppo esposta.

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« Nella generazione dei miei genitori l’abbronzatura è soprattutto un desiderio distintivo. Con l’abbronzatura l’identità primaria viene cancellata a favore di un’identità acquisita e identificata. I fratelli Bogdanov, Thierry Ardisson, più Rastignac du soleil, se guardi, lo indossano tutti, la loro pelle è viola come un profumo…

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