Il 21 novembre, le squadre dell’inviato speciale sveleranno la loro ultima indagine su Elon Musk, in particolare sull’immagine del multimilionario americano, che è a capo di numerose grandi aziende (Tesla, Spazio (ex Twitter). In un video diffuso sui social network il 13 novembre, i nostri colleghi hanno rivelato di aver potuto parlare con il padre dell’amico di Donald Trump. E il minimo che possiamo dire è che il padre di Vivian ha deliberatamente diffuso una voce falsa sul suo conto…
Infatti, nel video trapelato dai nostri colleghi su Informazioni che il padre del multimilionario ha subito corretto. “No, non è vero“, ha reagito il padre di Elon Musk. Secondo lui, suo figlio è stato aggredito solo una volta, quando uno dei suoi compagni di classe lo ha spinto giù per le scale a scuola. Il motivo di questo atto? Elon Musk, allora bambino, riteneva che il suicidio del suo il padre dell’amico era una finzione”stupido“. “Non possiamo dirloa”, ha aggiunto Errol Musk. Questo è l’unico incidente scolastico che suo figlio avrebbe vissuto, secondo lui.
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Anne-Sophie Lapix nel mirino di Elon Musk? Quest’altra voce è stata subito smentita
Nel giugno 2023, Anne-Sophie Lapix ha parlato con Elon Musk. Un’intervista durante la quale il multimiliardario è rimasto molto infastidito anche dalle domande del giornalista. Tuttavia, pochi giorni dopo il loro scambio, sui social network si è diffusa la voce che il boss del social network X avesse volontariamente chiuso l’account di Anne-Sophie Lapix dopo il loro colloquio.
Di fronte a queste informazioni, il caporedattore di BFM Business, Raphael Grably, ha poi ristabilito la verità. “Diversi account Twitter affermano che Elon Musk ha chiuso l’account di Anne-Sophie Lapix dopo la loro intervista. Informazioni che sembrano fasulle: Anne-Sophie Lapix ha chiuso il suo conto nel 2020”, aveva contestualizzato il giornalista. Se il racconto del giornalista non era, all’epoca dei fatti, più reperibile, è per il semplice motivo che il principale interessato non era più il titolare.
Articolo scritto con la collaborazione di 6Medias.
Crediti fotografici: Bruno Bebert / Bestimage
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